Sebbene, da sempre, i flussi migratori si siano presentati con manifestazioni ed impatti diversi, gli stessi costituiscono una variabile endemica della storia umana. L’obiettivo di questo lavoro è presentare, attraverso un agile resoconto di evidenze bio-climatiche e socio-storiche, una prospettiva teorica che dimostra come, nei fatti, gli effetti, le cause e le dinamiche dei processi migratori mostrano una lampante assonanza in termini temporali, di forme e motivazioni. A tale scopo sarà evidenziato come le prime migrazioni dell’Olocene furono dettate da motivi straordinariamente simili a quelli che oggi inducono milioni di individui a spostarsi dall’Africa Sub-Sahariana (2,5 kmq ovvero 2 volte il continente europeo). Tuttavia, a differenza delle prime migrazioni umane che miravano a colonizzare territori inesplorati, i flussi migratori attuali concludono in territori già occupati. I dati che prenderemo in rassegna suggerirebbero che la definizione di rifugiati politici dovrebbe essere sostituita da quella, più corretta, di rifugiati ambientali; si darà risalto, inoltre, all’attuale situazione demografica con riferimento alla situazione del continente africano ed i possibili sviluppi alla luce delle proiezioni prese in esame.
Oltre il neo-malthusianesimo.Perché l’ingegneria sociale, da sola, è insufficiente?
NUCERA, Sebastiano
2012-01-01
Abstract
Sebbene, da sempre, i flussi migratori si siano presentati con manifestazioni ed impatti diversi, gli stessi costituiscono una variabile endemica della storia umana. L’obiettivo di questo lavoro è presentare, attraverso un agile resoconto di evidenze bio-climatiche e socio-storiche, una prospettiva teorica che dimostra come, nei fatti, gli effetti, le cause e le dinamiche dei processi migratori mostrano una lampante assonanza in termini temporali, di forme e motivazioni. A tale scopo sarà evidenziato come le prime migrazioni dell’Olocene furono dettate da motivi straordinariamente simili a quelli che oggi inducono milioni di individui a spostarsi dall’Africa Sub-Sahariana (2,5 kmq ovvero 2 volte il continente europeo). Tuttavia, a differenza delle prime migrazioni umane che miravano a colonizzare territori inesplorati, i flussi migratori attuali concludono in territori già occupati. I dati che prenderemo in rassegna suggerirebbero che la definizione di rifugiati politici dovrebbe essere sostituita da quella, più corretta, di rifugiati ambientali; si darà risalto, inoltre, all’attuale situazione demografica con riferimento alla situazione del continente africano ed i possibili sviluppi alla luce delle proiezioni prese in esame.Pubblicazioni consigliate
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