Una risorsa come l’acqua deve essere protetta con controlli capillari, continui e significativi nello spazio e nel tempo, così come la sua gestione deve essere finalizzata a garantire un giusto equilibrio tra il patrimonio idrico disponibile ed il fabbisogno per usi diversi. La l. 36/94 ha previsto il superamento della frammentazione sul territorio della gestione dei vari comparti del ciclo delle acque, perseguendone l’accorpamento in un unico schema coordinato, indicato come servizio idrico integrato. Il compito di sovrintendere a questo servizio nel territorio di relativa competenza è stato demandato alla c.d. Autorità d’Ambito. L’art. 172 del d. legisl. n. 152/2006 provvede, in questa fase di transizione verso il regime del servizio idrico integrato, a disciplinare il trasferimento dei vari servizi pubblici dai soggetti gestori già esistenti ai nuovi. Nelle more, il legislatore consente il mantenimento in vita degli organismi esistenti, purchè caratterizzati da forme e capacità gestionali rispondenti ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità.
Commento all'art. 172 del d. legisl. 3 aprile 2006, n. 152, in Commentario breve al codice dell'ambiente a cura di Costato e Pellizzer
TOMMASINI, Alessandra
2012-01-01
Abstract
Una risorsa come l’acqua deve essere protetta con controlli capillari, continui e significativi nello spazio e nel tempo, così come la sua gestione deve essere finalizzata a garantire un giusto equilibrio tra il patrimonio idrico disponibile ed il fabbisogno per usi diversi. La l. 36/94 ha previsto il superamento della frammentazione sul territorio della gestione dei vari comparti del ciclo delle acque, perseguendone l’accorpamento in un unico schema coordinato, indicato come servizio idrico integrato. Il compito di sovrintendere a questo servizio nel territorio di relativa competenza è stato demandato alla c.d. Autorità d’Ambito. L’art. 172 del d. legisl. n. 152/2006 provvede, in questa fase di transizione verso il regime del servizio idrico integrato, a disciplinare il trasferimento dei vari servizi pubblici dai soggetti gestori già esistenti ai nuovi. Nelle more, il legislatore consente il mantenimento in vita degli organismi esistenti, purchè caratterizzati da forme e capacità gestionali rispondenti ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.