Il rating ha assunto, già da qualche tempo, una posizione di assoluto rilievo nell'ambito dei mercati finanziari, ove, parallelamente alla crescente finanziarizzazione dell'economia ed allo sviluppo del mercato dei derivati, è divenuto un principale criterio di riferimento per una serie sempre più ampia ed articolata di soggetti, quali investitori, emittenti, regolatori. Proprio in relazione all’ampliamento della funzione regolatoria assunta dal rating ad opera del legislatore, interno ed internazionale, si è reso necessario predisporre un sistema normativo capace di disciplinare l’attività svolta dalle agenzie nonché, contemporaneamente, di garantire correttezza, imparzialità ed affidabilità del giudizio emesso, in risposta alle profonde criticità emerse durante la crisi economico-finanziaria più recente, ove il sistema, fino allora vigente, ha mostrato tutti i propri limiti. Espressione principale dell’orientamento riformatore, è data dal Reg. N.1060/2009/CE, successivamente modificato ad opera di ulteriori provvedimenti, che si propone di introdurre una disciplina, articolata su regole comuni e su condizioni uniformi in ambito comunitario, volta a migliorare la qualità, la trasparenza, l’affidabilità del rating e dei relativi processi di formazione, l’indipendenza e la buona governance dell’agenzia. L’intendimento principale è quello di garantire l'emissione di giudizi di affidabili, provenienti esclusivamente da soggetti appositamente registrati, sottoposti a precisi vincoli e ad un sistema di controlli e di sorveglianza attribuito ad autorità, nazionali e comunitarie, volti a preservare l’indipendenza dell'agenzia e l'obiettività del suo giudizio o di quello avallato. Tale rinnovato sistema, peraltro, è destinato a subire ulteriori trasformazioni, poiché è allo studio degli organi comunitari una proposta di modifica, che si accompagna a quella relativa alle Direttive 2009/65/CE e 2001/61/CE. Accanto ai numerosi pregi, derivanti dalla particolare attenzione rivolta a tale istituto, la nuova normativa, tuttavia, non sembra aver risolto, in maniera definitiva, vari aspetti fondamentali, mantenendo alcune incertezze già in precedenza emerse. In questa ottica, le recenti scelte del legislatore europeo, certamente condivisibili in punto di finalità e principi informatori, appaiono, per certi versi, non sufficientemente rispondenti alle rinnovate esigenze, che richiedono una maggiore conciliabilità tra la natura di parere del rating ed il suo continuo richiamo quale criterio regolamentare, da un lato, e quale parametro di affidamento per gli investitori, dall'altro, che condiziona le rispettive attività.

Alcune questioni sul ruolo del rating nei mercati finanziari

CARATOZZOLO, Roberto
2012-01-01

Abstract

Il rating ha assunto, già da qualche tempo, una posizione di assoluto rilievo nell'ambito dei mercati finanziari, ove, parallelamente alla crescente finanziarizzazione dell'economia ed allo sviluppo del mercato dei derivati, è divenuto un principale criterio di riferimento per una serie sempre più ampia ed articolata di soggetti, quali investitori, emittenti, regolatori. Proprio in relazione all’ampliamento della funzione regolatoria assunta dal rating ad opera del legislatore, interno ed internazionale, si è reso necessario predisporre un sistema normativo capace di disciplinare l’attività svolta dalle agenzie nonché, contemporaneamente, di garantire correttezza, imparzialità ed affidabilità del giudizio emesso, in risposta alle profonde criticità emerse durante la crisi economico-finanziaria più recente, ove il sistema, fino allora vigente, ha mostrato tutti i propri limiti. Espressione principale dell’orientamento riformatore, è data dal Reg. N.1060/2009/CE, successivamente modificato ad opera di ulteriori provvedimenti, che si propone di introdurre una disciplina, articolata su regole comuni e su condizioni uniformi in ambito comunitario, volta a migliorare la qualità, la trasparenza, l’affidabilità del rating e dei relativi processi di formazione, l’indipendenza e la buona governance dell’agenzia. L’intendimento principale è quello di garantire l'emissione di giudizi di affidabili, provenienti esclusivamente da soggetti appositamente registrati, sottoposti a precisi vincoli e ad un sistema di controlli e di sorveglianza attribuito ad autorità, nazionali e comunitarie, volti a preservare l’indipendenza dell'agenzia e l'obiettività del suo giudizio o di quello avallato. Tale rinnovato sistema, peraltro, è destinato a subire ulteriori trasformazioni, poiché è allo studio degli organi comunitari una proposta di modifica, che si accompagna a quella relativa alle Direttive 2009/65/CE e 2001/61/CE. Accanto ai numerosi pregi, derivanti dalla particolare attenzione rivolta a tale istituto, la nuova normativa, tuttavia, non sembra aver risolto, in maniera definitiva, vari aspetti fondamentali, mantenendo alcune incertezze già in precedenza emerse. In questa ottica, le recenti scelte del legislatore europeo, certamente condivisibili in punto di finalità e principi informatori, appaiono, per certi versi, non sufficientemente rispondenti alle rinnovate esigenze, che richiedono una maggiore conciliabilità tra la natura di parere del rating ed il suo continuo richiamo quale criterio regolamentare, da un lato, e quale parametro di affidamento per gli investitori, dall'altro, che condiziona le rispettive attività.
2012
9788863423822
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