Nel panorama delle ADR - Alternative Dispute Resolution - un posto di rilievo viene ricoperto dalle tecniche offerte dall’ordinamento finanziario, per la loro particolare configurazione connessa a fattori tipici del sistema stesso. La necessità di risolvere in maniera rapida, economica ed efficiente una situazione conflittuale tra intermediario e cliente consente, infatti, la continuazione del rapporto instaurato, rafforzandone la stabilità ed eliminando quel clima di diffidenza e di sfiducia che spinge le parti ad esaltare il conflitto piuttosto che a ricercare una soluzione. Il mantenimento del rapporto contrattuale, a sua volta, risulta strumentale per un verso, agli interessi privati delle parti e, per altro, alla realizzazione di obiettivi di carattere generale, presenti nel sistema finanziario. Proprio nell'ambito della costante dialettica ivi esistente tra interessi “privati” ed interessi “pubblici” e nelle diverse modalità di composizione e di realizzazione degli stessi, vanno ricercate le maggiori novità delle nuove tecniche risolutive, nel momento in cui consentono di individuare adeguati equilibri tra le diverse esigenze dei soggetti operanti nel mercato finanziario. Il nostro ordinamento ha adottato un sistema che, se per un verso, riconosce assoluta rilevanza alle forme di composizione e di gestione privata delle controversie, per altro, le sottopone a singolari forme di intervento pubblico, teoricamente inconciliabili con la stessa ratio della disciplina di riferimento. Nonostante tali rilievi, che lo stesso legislatore mostra di aver avuto presenti adottando soluzioni di rimedio agli stessi, vanno tuttavia sottolineati gli aspetti positivi dell’operatività dei nuovi istituti, dal momento che rappresentano, nelle intenzioni del legislatore, altrettanti strumenti di protezione della clientela degli intermediari finanziari, anche nella fase patologica del rapporto, ponendosi come un vero e proprio presidio per il buon funzionamento, per l'efficienza e la correttezza dei servizi offerti e del mercato finanziario nel suo complesso. A tal fine la scelta di fondo appare improntata a dare maggiore rilevanza a criteri di professionalità “finanziaria” piuttosto che di professionalità “conciliativa”, ritenuti maggiormente idonei agli obiettivi indicati, cui vanno strettamente collegati i requisiti di autonomia e di indipendenza richiesti ai conciliatori, agli arbitri ed ai componenti dell’organismo che amministra le procedure.

I sistemi di risoluzione alternativa delle controversie in materia di intermediazione finanziaria

CARATOZZOLO, Roberto
2012-01-01

Abstract

Nel panorama delle ADR - Alternative Dispute Resolution - un posto di rilievo viene ricoperto dalle tecniche offerte dall’ordinamento finanziario, per la loro particolare configurazione connessa a fattori tipici del sistema stesso. La necessità di risolvere in maniera rapida, economica ed efficiente una situazione conflittuale tra intermediario e cliente consente, infatti, la continuazione del rapporto instaurato, rafforzandone la stabilità ed eliminando quel clima di diffidenza e di sfiducia che spinge le parti ad esaltare il conflitto piuttosto che a ricercare una soluzione. Il mantenimento del rapporto contrattuale, a sua volta, risulta strumentale per un verso, agli interessi privati delle parti e, per altro, alla realizzazione di obiettivi di carattere generale, presenti nel sistema finanziario. Proprio nell'ambito della costante dialettica ivi esistente tra interessi “privati” ed interessi “pubblici” e nelle diverse modalità di composizione e di realizzazione degli stessi, vanno ricercate le maggiori novità delle nuove tecniche risolutive, nel momento in cui consentono di individuare adeguati equilibri tra le diverse esigenze dei soggetti operanti nel mercato finanziario. Il nostro ordinamento ha adottato un sistema che, se per un verso, riconosce assoluta rilevanza alle forme di composizione e di gestione privata delle controversie, per altro, le sottopone a singolari forme di intervento pubblico, teoricamente inconciliabili con la stessa ratio della disciplina di riferimento. Nonostante tali rilievi, che lo stesso legislatore mostra di aver avuto presenti adottando soluzioni di rimedio agli stessi, vanno tuttavia sottolineati gli aspetti positivi dell’operatività dei nuovi istituti, dal momento che rappresentano, nelle intenzioni del legislatore, altrettanti strumenti di protezione della clientela degli intermediari finanziari, anche nella fase patologica del rapporto, ponendosi come un vero e proprio presidio per il buon funzionamento, per l'efficienza e la correttezza dei servizi offerti e del mercato finanziario nel suo complesso. A tal fine la scelta di fondo appare improntata a dare maggiore rilevanza a criteri di professionalità “finanziaria” piuttosto che di professionalità “conciliativa”, ritenuti maggiormente idonei agli obiettivi indicati, cui vanno strettamente collegati i requisiti di autonomia e di indipendenza richiesti ai conciliatori, agli arbitri ed ai componenti dell’organismo che amministra le procedure.
2012
9788866892175
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