Il termine specie-specificità è stato impiegato per caratterizzare funzioni della natura umana, utilizzando però accezioni interpretabili come “speciale”, “unico”. Una adeguata definizione di questo termine è necessaria per sgombrare il campo di indagine da equivoci puramente linguistici. Inoltre costituisce una buona base per indagare in maniera non antropocentrica quelli che almeno sin dagli studi aristotelici vengono considerati tratti strutturali e funzionali unicamente umani. In questo lavoro utilizziamo una definizione tecnica di specie-specificità umana come capacità vincolante. Tale vincolo è costituito dalla tecnologia uditivo-vocale che condiziona il modo in cui il sapiens costruisce rappresentazioni della realtà tramite strutture biologiche selezionate nel corso dell’evoluzione del sapiens. In questo lavoro, inoltre, viene offerta una visione dell’evoluzione dei tratti morfologici alla base dela capacità linguistica umana connessa più a “perdite liberanti” (ad es. gracilizzazione del volto) che a nuove acquisizioni strutturali rispetto agli altri primati non umani.
Specie-specificità del linguaggio umano
FALZONE, Alessandra;PENNISI, Antonio
2013-01-01
Abstract
Il termine specie-specificità è stato impiegato per caratterizzare funzioni della natura umana, utilizzando però accezioni interpretabili come “speciale”, “unico”. Una adeguata definizione di questo termine è necessaria per sgombrare il campo di indagine da equivoci puramente linguistici. Inoltre costituisce una buona base per indagare in maniera non antropocentrica quelli che almeno sin dagli studi aristotelici vengono considerati tratti strutturali e funzionali unicamente umani. In questo lavoro utilizziamo una definizione tecnica di specie-specificità umana come capacità vincolante. Tale vincolo è costituito dalla tecnologia uditivo-vocale che condiziona il modo in cui il sapiens costruisce rappresentazioni della realtà tramite strutture biologiche selezionate nel corso dell’evoluzione del sapiens. In questo lavoro, inoltre, viene offerta una visione dell’evoluzione dei tratti morfologici alla base dela capacità linguistica umana connessa più a “perdite liberanti” (ad es. gracilizzazione del volto) che a nuove acquisizioni strutturali rispetto agli altri primati non umani.Pubblicazioni consigliate
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