Alla fine dell’Ottocento, osservando le produzioni linguistiche dei malati, Emil Kraepelin (1909) introduce il concetto di schizofasia per delineare e spiegare i disturbi cognitivi della dementia praecox. Diventata ormai abbastanza rara, la schizofasia o schizolalia si presentava con parole o frasi proferite in un linguaggio incomprensibile. Insomma, soprattutto gli enunciati dei pazienti ricoverati negli ospedali psichiatrici sembravano riflettere nella dissoluzione del linguaggio le manifestazioni di scissione della personalità schizofrenica. A prima vista le produzioni schizofasiche hanno fatto pensare a giochi linguistici senza nessun significato, oppure a insalate di parole (verbigerazione) prive di referenze esplicite o implicite. Ma non è stato sempre così. Alcuni studiosi, infatti, hanno trovato nei fenomeni schizofasici o verbigeranti dei soggetti schizofrenici i segni di vere e proprie ‘lingue inventate’: di forme, appunto, di glossolalia. Secondo le definizioni più comuni, tuttavia, anche la glossolalia consisterebbe semplicemente in giochi di parole espresse a volte in catene fluenti e ritmiche (come nel caso di alcune filastrocche infantili) in cui è però difficile, se non addirittura inutile, reperire un senso. In questo breve saggio, attraverso una sintetica ricognizione degli studi di psicopatologia del linguaggio condotti su pazienti schizofrenici internati negli ex ospedali psichiatrici, cercheremo di chiarire le sfumature di senso o di non senso delle produzioni linguistiche schizofasiche, verbigeranti e/o glossolaliche dei malati. Pensiamo che una teoria del linguaggio che consideri le indagini sugli usi linguistici schizofrenici e paranoici possa riflettere le diverse esperienze cognitive deliranti e, dunque, le diverse forme dei disturbi mentali, assieme ai vincoli biologici – oggi sempre più evidenti – della schizofrenia.

Schizofasia, verbigerazione, glossolalia. Il corpo e il senso nelle ‘lingue’ schizofreniche

BUCCA, ANTONINO
2014-01-01

Abstract

Alla fine dell’Ottocento, osservando le produzioni linguistiche dei malati, Emil Kraepelin (1909) introduce il concetto di schizofasia per delineare e spiegare i disturbi cognitivi della dementia praecox. Diventata ormai abbastanza rara, la schizofasia o schizolalia si presentava con parole o frasi proferite in un linguaggio incomprensibile. Insomma, soprattutto gli enunciati dei pazienti ricoverati negli ospedali psichiatrici sembravano riflettere nella dissoluzione del linguaggio le manifestazioni di scissione della personalità schizofrenica. A prima vista le produzioni schizofasiche hanno fatto pensare a giochi linguistici senza nessun significato, oppure a insalate di parole (verbigerazione) prive di referenze esplicite o implicite. Ma non è stato sempre così. Alcuni studiosi, infatti, hanno trovato nei fenomeni schizofasici o verbigeranti dei soggetti schizofrenici i segni di vere e proprie ‘lingue inventate’: di forme, appunto, di glossolalia. Secondo le definizioni più comuni, tuttavia, anche la glossolalia consisterebbe semplicemente in giochi di parole espresse a volte in catene fluenti e ritmiche (come nel caso di alcune filastrocche infantili) in cui è però difficile, se non addirittura inutile, reperire un senso. In questo breve saggio, attraverso una sintetica ricognizione degli studi di psicopatologia del linguaggio condotti su pazienti schizofrenici internati negli ex ospedali psichiatrici, cercheremo di chiarire le sfumature di senso o di non senso delle produzioni linguistiche schizofasiche, verbigeranti e/o glossolaliche dei malati. Pensiamo che una teoria del linguaggio che consideri le indagini sugli usi linguistici schizofrenici e paranoici possa riflettere le diverse esperienze cognitive deliranti e, dunque, le diverse forme dei disturbi mentali, assieme ai vincoli biologici – oggi sempre più evidenti – della schizofrenia.
2014
9788898138111
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/2607987
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact