Sulla base dei dati offerti dalle fonti, l'a. ritiene che l'exheredatio filiae, che poteva avvenire inter ceteros, rispetto a quella dei figli maschi, che invece doveva avvenire nominatim, costituisca una chiara prova di come nell'ordinamento giuridico romano la donna rivestisse un ruolo inferiore rispetto agli appartenenti al sesso maschile. Una visuale, questa, destinata a subire però delle modifiche nel diritto giustinianeo. Comunque, nonostante ciò, la cultura romano-pagana non fu misogina. Nell'ottica dei romani, infatti, la donna non fu mai vista come simbolo del male, come invece accadde nella cultura cristana, secondo la quale il peccato sarebbe entrato nel mondo per colpa di Eva
Brevi chiose sull'"exheredatio filiae"
COPPOLA, Giovanna
2013-01-01
Abstract
Sulla base dei dati offerti dalle fonti, l'a. ritiene che l'exheredatio filiae, che poteva avvenire inter ceteros, rispetto a quella dei figli maschi, che invece doveva avvenire nominatim, costituisca una chiara prova di come nell'ordinamento giuridico romano la donna rivestisse un ruolo inferiore rispetto agli appartenenti al sesso maschile. Una visuale, questa, destinata a subire però delle modifiche nel diritto giustinianeo. Comunque, nonostante ciò, la cultura romano-pagana non fu misogina. Nell'ottica dei romani, infatti, la donna non fu mai vista come simbolo del male, come invece accadde nella cultura cristana, secondo la quale il peccato sarebbe entrato nel mondo per colpa di EvaPubblicazioni consigliate
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