Il D.L. 179/12, meglio noto come decreto crescita Bis, ha disciplinato le start-up innovative, per la loro potenziale idoneità ad incrementare iniziative economiche, tecnologicamente innovative e socialmente sostenibili. Particolare interesse assumono quelle a vocazione sociale, operanti, tra l’altro, anche nel campo della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. Per favorire il ricorso a simili istituti, il legislatore ha previsto una serie di deroghe e, segnatamente, la possibilità di finanziamento attraverso una tecnica innovativa nota come crowdfunding. Si è inteso, in tal modo, favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, permettendo il loro finanziamento attraverso l’offerta al pubblico delle proprie quote di capitale di rischio, alla stregua di quelle di grandi dimensioni con capitale quotato o diffuso. La nuova tecnica si rivela degna di particolare attenzione, oltre che per l’assoluta novità nel panorama normativo europeo, anche per i potenziali effetti concreti, dal momento che, mutuando direttamente strumenti dal sistema finanziario e adeguandoli alle realtà attenzionate, si propone di fornire una risposta tangibile alle difficoltà strutturali di finanziamento e di capitalizzazione che le imprese, operanti in settori particolari ma di rilievo strategico, incontrano nella fase iniziale e di sviluppo.
Nuove tecniche di finanziamento per la tutela dell'ambiente
CARATOZZOLO, Roberto
2013-01-01
Abstract
Il D.L. 179/12, meglio noto come decreto crescita Bis, ha disciplinato le start-up innovative, per la loro potenziale idoneità ad incrementare iniziative economiche, tecnologicamente innovative e socialmente sostenibili. Particolare interesse assumono quelle a vocazione sociale, operanti, tra l’altro, anche nel campo della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. Per favorire il ricorso a simili istituti, il legislatore ha previsto una serie di deroghe e, segnatamente, la possibilità di finanziamento attraverso una tecnica innovativa nota come crowdfunding. Si è inteso, in tal modo, favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, permettendo il loro finanziamento attraverso l’offerta al pubblico delle proprie quote di capitale di rischio, alla stregua di quelle di grandi dimensioni con capitale quotato o diffuso. La nuova tecnica si rivela degna di particolare attenzione, oltre che per l’assoluta novità nel panorama normativo europeo, anche per i potenziali effetti concreti, dal momento che, mutuando direttamente strumenti dal sistema finanziario e adeguandoli alle realtà attenzionate, si propone di fornire una risposta tangibile alle difficoltà strutturali di finanziamento e di capitalizzazione che le imprese, operanti in settori particolari ma di rilievo strategico, incontrano nella fase iniziale e di sviluppo.Pubblicazioni consigliate
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