Abstract: L’autrice, attraverso lo studio di Th. Par. 3.19.10, dove la distinzione tra infans, infanti proximus e pubertati proximus viene chiarita con il richiamo ad elementi che non sono presenti né nelle Istituzioni di Gaio né nelle Istituzioni di Giustiniano, ha ipotizzato la derivazione di detti elementi da fonti letterarie, da riflessioni giurisprudenziali pregaiane e da testimonianze tardo classiche e postclasiche. Con analoga prospettiva, l'esegesi di Th. Par. 3.19.14, riguardante la stipulatio praepostera - su cui tace il manuale gaiano e l’esempio di essa riportato da Teofilo diverge da quello offerto dal corrispondente luogo delle Istituzioni di Giustiniano - ha indotta la stessa a ritenere che il parafraste, diversamente dal ῤητὸν, abbia attinto alla nozione classica di stipulatio praepostera, che ebbe modo di conoscere grazie alla consultazione di fonti classiche che, sia pur indirettamente, ad essa si riferiscono. Appare così messo in evidenza lo stretto rapporto che esiste tra la personalità dell’antecessor, compilatore ma soprattutto autorevole e colto professore di diritto, e le fonti che ne ispirarono l’opera.

The personality of Theophilus and the sources of the Paraphrase: a contribution

SCARCELLA, Agatina Stefania
2014-01-01

Abstract

Abstract: L’autrice, attraverso lo studio di Th. Par. 3.19.10, dove la distinzione tra infans, infanti proximus e pubertati proximus viene chiarita con il richiamo ad elementi che non sono presenti né nelle Istituzioni di Gaio né nelle Istituzioni di Giustiniano, ha ipotizzato la derivazione di detti elementi da fonti letterarie, da riflessioni giurisprudenziali pregaiane e da testimonianze tardo classiche e postclasiche. Con analoga prospettiva, l'esegesi di Th. Par. 3.19.14, riguardante la stipulatio praepostera - su cui tace il manuale gaiano e l’esempio di essa riportato da Teofilo diverge da quello offerto dal corrispondente luogo delle Istituzioni di Giustiniano - ha indotta la stessa a ritenere che il parafraste, diversamente dal ῤητὸν, abbia attinto alla nozione classica di stipulatio praepostera, che ebbe modo di conoscere grazie alla consultazione di fonti classiche che, sia pur indirettamente, ad essa si riferiscono. Appare così messo in evidenza lo stretto rapporto che esiste tra la personalità dell’antecessor, compilatore ma soprattutto autorevole e colto professore di diritto, e le fonti che ne ispirarono l’opera.
2014
978-90-76892-27-6
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