La coevoluzione di tecnologie appartenenti a domini differenti è alla base dell’enorme successo riproduttivo, quindi ecologico, proprio della nostra specie. La nostra storia evolutiva è fatta di progressivi scivolamenti tecnologici.Sia che lo si consideri come “dispositivo narrativo” che nella sua mera accezione “biologica” l’oggetto “corporeo” subisce una vera e propria ghettizzazione depredato della sua natura totale da prospettive che lo atomizzano a tal punto da renderne irriconoscibili struttura e funzioni. Si tratta di una riproposizione (un’altra!), piuttosto edulcorata, dell’artificiosa opposizione tra natura e cultura. L’intreccio natura/cultura (e non più l’opposizione) diventa quindi lo sfondo entro cui il corpo è al tempo stesso “tecnologia” e “nicchia di opportunità” (Arthur 2011) fornendo la struttura teorica per “non considerare la tecnologia soltanto una proiezione dei nostri corpi verso gli artefatti esterni, ma di inglobare l’idea di tecnologia nella nostra corporeità medesima" (Pennisi, 2014). Individuare il linguaggio come una particolare forma di tecnologia ci impone di analizzare il quadro storico-evolutivo entro cui questa tecnologia si combina con le altre e con forme nuove di aggregazione umana producendo un vero e proprio shift verso la realizzazione di combinazioni simboliche e materiche aggiustate, ricalibrate e mutuamente catalizzanti.

L’industria del linguaggio. Fondamenti naturalistici e conti da saldare

NUCERA, Sebastiano
2014-01-01

Abstract

La coevoluzione di tecnologie appartenenti a domini differenti è alla base dell’enorme successo riproduttivo, quindi ecologico, proprio della nostra specie. La nostra storia evolutiva è fatta di progressivi scivolamenti tecnologici.Sia che lo si consideri come “dispositivo narrativo” che nella sua mera accezione “biologica” l’oggetto “corporeo” subisce una vera e propria ghettizzazione depredato della sua natura totale da prospettive che lo atomizzano a tal punto da renderne irriconoscibili struttura e funzioni. Si tratta di una riproposizione (un’altra!), piuttosto edulcorata, dell’artificiosa opposizione tra natura e cultura. L’intreccio natura/cultura (e non più l’opposizione) diventa quindi lo sfondo entro cui il corpo è al tempo stesso “tecnologia” e “nicchia di opportunità” (Arthur 2011) fornendo la struttura teorica per “non considerare la tecnologia soltanto una proiezione dei nostri corpi verso gli artefatti esterni, ma di inglobare l’idea di tecnologia nella nostra corporeità medesima" (Pennisi, 2014). Individuare il linguaggio come una particolare forma di tecnologia ci impone di analizzare il quadro storico-evolutivo entro cui questa tecnologia si combina con le altre e con forme nuove di aggregazione umana producendo un vero e proprio shift verso la realizzazione di combinazioni simboliche e materiche aggiustate, ricalibrate e mutuamente catalizzanti.
2014
9788898138111
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