Lo studio affronta la tematica della disabilità nell’orizzonte storico-culturale della Grecia antica e si articola in vari paragrafi dedicati alla infermità, alla deformità, all’anzianità proponendo una possibile casistica dei deficit congeniti, contratti, inflitti. In apertura ci si sofferma su deformità divine e sul rapporto tra dei e malattie nell’immaginario comune, nella riflessione poetica e in quella medica. Si esamina poi l’atteggiamento verso i terata –esseri mostruosi o ibridi– che affollano lo scenario mitico greco dissimulando nella loro ‘atipicità’ tematiche ed angosce esistenziali. Nella realtà un variabile destino attendeva deformi o malformati, destinati per lo più alla soppressione in Sparta in cui, però, spiccano le eccezioni di rango di un Cleomene e d’un Agesilao. Altrove invece sopravvivevano, trovavano tutela ed assurgevano perfino allo statuto eroico ecisti ‘imperfetti’ (come Miscello, Batto, i fondatori di Patre), ‘scherzi della natura’ (come Esopo), zoppi, gobbi, ciechi, invalidi. Sul piano legislativo, l’esigenza di curare ed assistere soggetti deboli - quali orfani, invalidi, genitori indigenti, cittadini infermi- è documentata in Atene almeno dal tempo di Solone e se ne trova attestazione epigrafica anche nella Delfi di IV a.C.; significativa è inoltre la presenza di un medico pubblico remunerato dalla polis in Samo, Egina ed ancora ad Atene.
Titolo: | Disabilità, deformità, infermità nella Grecia antica. Una ricognizione |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2014 |
Abstract: | Lo studio affronta la tematica della disabilità nell’orizzonte storico-culturale della Grecia antica e si articola in vari paragrafi dedicati alla infermità, alla deformità, all’anzianità proponendo una possibile casistica dei deficit congeniti, contratti, inflitti. In apertura ci si sofferma su deformità divine e sul rapporto tra dei e malattie nell’immaginario comune, nella riflessione poetica e in quella medica. Si esamina poi l’atteggiamento verso i terata –esseri mostruosi o ibridi– che affollano lo scenario mitico greco dissimulando nella loro ‘atipicità’ tematiche ed angosce esistenziali. Nella realtà un variabile destino attendeva deformi o malformati, destinati per lo più alla soppressione in Sparta in cui, però, spiccano le eccezioni di rango di un Cleomene e d’un Agesilao. Altrove invece sopravvivevano, trovavano tutela ed assurgevano perfino allo statuto eroico ecisti ‘imperfetti’ (come Miscello, Batto, i fondatori di Patre), ‘scherzi della natura’ (come Esopo), zoppi, gobbi, ciechi, invalidi. Sul piano legislativo, l’esigenza di curare ed assistere soggetti deboli - quali orfani, invalidi, genitori indigenti, cittadini infermi- è documentata in Atene almeno dal tempo di Solone e se ne trova attestazione epigrafica anche nella Delfi di IV a.C.; significativa è inoltre la presenza di un medico pubblico remunerato dalla polis in Samo, Egina ed ancora ad Atene. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11570/3001968 |
ISBN: | 9788849843286 |
Appare nelle tipologie: | 14.b.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |