Giuseppe Gongora Natoli di Scaliti, nato a Messina da nonile famiglia nel 1815, divenuto avvocato assunse il patrocinio di cause demaniali in difesa dei diritti delle popolazioni. Nel 1848 fu eletto alla Camera dei Comuni del Parlamento rivoluzionario palermitano e inviato in Piemonte ad offrire la corona della Sicilia a Filiberto di Savoia. Rientrati i Borboni si recò esule in Piemonte. A Genova rilevò insieme ai fratelli Orlando un cantiere navale, che divenne prezioso ausilio nella preparazione di armi e mezzi per la spedizione dei Mille. Natoli affiancò La Farina nella costituzione della Società Nazionale e fondò in Sicilia Logge massoniche. Cavourriano, giunse in Sicilia con Medici e divenne ministro nel secondo governo Garibaldi. Governatore di Messina, fu eletto nel primo Parlamento italiano e ricoprì diverse cariche, ministro dell'istruzione pubblica, ministro dell'interno. Contribuì alla riorganizzazione della Massoneria, in cui ricoprì il ruolo di Gran Maestro. Morì a Messina dove era giunto per organizzare i soccorsi alla città colpita dal colera del 1867. Fu sepolto nel Famedio del Gran Camposanto, in sua memoria la città eresse un monumento che pose a fianco di quello posto a memoria del La Farina.

Giuseppe Gongora Natoli, barone di Scaliti

CAMINITI, Luciana
2011-01-01

Abstract

Giuseppe Gongora Natoli di Scaliti, nato a Messina da nonile famiglia nel 1815, divenuto avvocato assunse il patrocinio di cause demaniali in difesa dei diritti delle popolazioni. Nel 1848 fu eletto alla Camera dei Comuni del Parlamento rivoluzionario palermitano e inviato in Piemonte ad offrire la corona della Sicilia a Filiberto di Savoia. Rientrati i Borboni si recò esule in Piemonte. A Genova rilevò insieme ai fratelli Orlando un cantiere navale, che divenne prezioso ausilio nella preparazione di armi e mezzi per la spedizione dei Mille. Natoli affiancò La Farina nella costituzione della Società Nazionale e fondò in Sicilia Logge massoniche. Cavourriano, giunse in Sicilia con Medici e divenne ministro nel secondo governo Garibaldi. Governatore di Messina, fu eletto nel primo Parlamento italiano e ricoprì diverse cariche, ministro dell'istruzione pubblica, ministro dell'interno. Contribuì alla riorganizzazione della Massoneria, in cui ricoprì il ruolo di Gran Maestro. Morì a Messina dove era giunto per organizzare i soccorsi alla città colpita dal colera del 1867. Fu sepolto nel Famedio del Gran Camposanto, in sua memoria la città eresse un monumento che pose a fianco di quello posto a memoria del La Farina.
2011
9788860874511
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