Su due architetture di Francesco Venezia. Occasioni di riflessione sulla necessità per l'architettura di farsi memoria vivente.

E’ un ruolo dell’architettura a farsi protagonista della lettura di due opere di Francesco Venezia a Gibellina. E’ il tentativo di dimostrare quanto sia necessario per l’architettura farsi memoria vivente, quanto ciò sia la sua più naturale e genuina aspirazione e motivo di esistenza. Ciò viene veicolato dalla lettura delle opere in cui: ora il muoversi in esse (nel Museo il cui costrutto fisico è parzialmente la ricostruzione pietra su pietra delle case Di Lorenzo), ora l’inquadrare l’esterno dal doppio recinto istituito da muro della casa e muro del giardino, (nel Giardino Segreto, casa scoperchiata, come viene chiamato in una descrizione comparsa su Casabella), sostanziano l’idea di muoversi, pur nello spazio, entro un tempo altro, di cui qui si riapprende la memoria per il tramite delle esperienze già vissute nel passato e qui riofferte.