In questo saggio si sostiene – d’accordo su ciò con Beierwaltes – che ontologia e henologia non soltanto non costituiscono due paradigmi strutturalmente opposti, ma hanno anche una essenziale compatibilità, infatti in Platone entrambe le istanze si trovano così intrecciate che si può a buon diritto parlare della filosofia platonica come di una onto-heno-logia. In questa prospettiva si spiegherebbe meglio anche la posteriore ermeneusi heideggeriana della storia della metafisica e della sua costituzione onto-teo-logica come oblio dell’essere. Criticare però Heidegger – come fa Beierwaltes – per non aver compreso (per non essersi del resto mai confrontato con) il neoplatonismo, accusarlo di ‘Einsvergessenheit’, è insufficiente e, in fondo, scorretto, se non si mette in luce innanzitutto l’aporia dell’interpretazione heideggeriana di Platone, specialmente la mancata comprensione (la strana rimozione) del nucleo speculativo del Parmenide. Tutte le critiche di Beierwaltes si basano su quelle che Heidegger liquiderebbe come mere asserzioni-constatazioni storiografiche. La concezione heideggeriana del costrutto storico-filosofico e filosofo-storico della “metafisica” va criticata sul piano speculativo, altrimenti qualsiasi obiezione resterà sempre esteriore.
Henologia e oblio dell’Essere. A proposito di una figura speculativa centrale in Heidegger
CICERO, Vincenzo
2015-01-01
Abstract
In questo saggio si sostiene – d’accordo su ciò con Beierwaltes – che ontologia e henologia non soltanto non costituiscono due paradigmi strutturalmente opposti, ma hanno anche una essenziale compatibilità, infatti in Platone entrambe le istanze si trovano così intrecciate che si può a buon diritto parlare della filosofia platonica come di una onto-heno-logia. In questa prospettiva si spiegherebbe meglio anche la posteriore ermeneusi heideggeriana della storia della metafisica e della sua costituzione onto-teo-logica come oblio dell’essere. Criticare però Heidegger – come fa Beierwaltes – per non aver compreso (per non essersi del resto mai confrontato con) il neoplatonismo, accusarlo di ‘Einsvergessenheit’, è insufficiente e, in fondo, scorretto, se non si mette in luce innanzitutto l’aporia dell’interpretazione heideggeriana di Platone, specialmente la mancata comprensione (la strana rimozione) del nucleo speculativo del Parmenide. Tutte le critiche di Beierwaltes si basano su quelle che Heidegger liquiderebbe come mere asserzioni-constatazioni storiografiche. La concezione heideggeriana del costrutto storico-filosofico e filosofo-storico della “metafisica” va criticata sul piano speculativo, altrimenti qualsiasi obiezione resterà sempre esteriore.File | Dimensione | Formato | |
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