Diverse migliaia di calabresi vennero impiegati nel Terzo Reich, o nell’agricoltura o nelle industrie belliche. Si tratta di una vicenda che per la prima volta in questo saggio si cerca di ricostruire, intrecciandola con le partenze più ampie che li videro anche largamente coinvolti nel viaggio verso le Americhe, particolarmente tra l’ultimo torno dell’Ottocento e lo scoppio della I guerra mondiale. Durante il fascismo i calabresi, come il resto degli italiani, conobbero inoltre folti flussi migratori verso l’Africa orientale italiana e la Quarta sponda. Nel saggio si ricostruiscono le partenze, la loro entità numerica, le modalità di reclutamento e le paure profonde di quei minatori, che non di rado si mostrarono scarsamente addestrati verso il lavoro in profondità nelle miniere tedesche. Ma anche la scarsa familiarità col cibo e le abitudini del paese ospitante portarono i lavoratori in numerosi casi a non rinnovare più i contratti di ingaggio in Germania, se non addirittura a non tornare più nel Reich dopo i periodi di ferie in Italia loro concesse dai nazisti.

I calabresi in Germania e altrove. Un tassello nella storia dell'emigrazione durante il fascismo

D'Amico, Giovanna
2015-01-01

Abstract

Diverse migliaia di calabresi vennero impiegati nel Terzo Reich, o nell’agricoltura o nelle industrie belliche. Si tratta di una vicenda che per la prima volta in questo saggio si cerca di ricostruire, intrecciandola con le partenze più ampie che li videro anche largamente coinvolti nel viaggio verso le Americhe, particolarmente tra l’ultimo torno dell’Ottocento e lo scoppio della I guerra mondiale. Durante il fascismo i calabresi, come il resto degli italiani, conobbero inoltre folti flussi migratori verso l’Africa orientale italiana e la Quarta sponda. Nel saggio si ricostruiscono le partenze, la loro entità numerica, le modalità di reclutamento e le paure profonde di quei minatori, che non di rado si mostrarono scarsamente addestrati verso il lavoro in profondità nelle miniere tedesche. Ma anche la scarsa familiarità col cibo e le abitudini del paese ospitante portarono i lavoratori in numerosi casi a non rinnovare più i contratti di ingaggio in Germania, se non addirittura a non tornare più nel Reich dopo i periodi di ferie in Italia loro concesse dai nazisti.
2015
978-88-941045-4-7
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