Il saggio sviluppa il tema a partire da una considerazione sull’«ambiguità» con cui il termine «Idealismo» è stato utilizzato nella cultura filosofica contemporanea e sul contributo che Cohen, Natorp, Cassirer hanno fornito per la sua chiarificazione a partire dalla prospettiva trascendentale kantiana. Di qui si tracciano le principali vie di sviluppo teorico dell’idealismo della filosofia classica tedesca, tutte condotte, fondamentalmente, all’insegna dell’idea della “libertà” del sapere. La posizione kantiana sul tema (condotta sulla base del confronto tra le edizioni della Kritik der reinen Vernunft) pone le condizioni per la complessa analisi fichtiana della funzione svolta dall’immaginazione produttiva nel processo di generazione conoscitiva dell’oggetto. Tra le posizioni non interne alla prospettiva trascendentali si interpreta la posizione assunta da Hegel nel ripensamento del problema dell’oggettività del conoscere come un peculiare adattamento, entro il contesto sistematico della Logica, di alcune rilevanti riflessioni schellinghiane intorno all’oggettività ma¬nifesta dell’organismo vivente, esposte principalmente nelle Ideen zu einer Philosophie der Natur. Con Hegel, possiamo arrivare persino a riaffermare che il pensiero genera il mondo, ma a patto di intendere il pensiero non come un’attività esclusivamente individuale e il mondo non come l’insieme degli enti reali extra-mentali. Infatti, tale astratta contrapposizione cade nel momento in cui si esamina il modo in cui il pensiero si è forgiato nel linguaggio lo strumento più potente per oggettivarsi nello spazio e nel tempo: con il linguaggio il pensiero si fa realmente cosa, oggetto del suo proprio operare, producendo un ambiente culturale nel quale può sviluppare la propria storia. In questo modo esso è in grado di riconoscere, nella “scienza” (realizzata nel modo più coerente dalla scienza filosofica), la propria assoluta autonomia.

Idealismo

GIUSPOLI, Paolo
2016-01-01

Abstract

Il saggio sviluppa il tema a partire da una considerazione sull’«ambiguità» con cui il termine «Idealismo» è stato utilizzato nella cultura filosofica contemporanea e sul contributo che Cohen, Natorp, Cassirer hanno fornito per la sua chiarificazione a partire dalla prospettiva trascendentale kantiana. Di qui si tracciano le principali vie di sviluppo teorico dell’idealismo della filosofia classica tedesca, tutte condotte, fondamentalmente, all’insegna dell’idea della “libertà” del sapere. La posizione kantiana sul tema (condotta sulla base del confronto tra le edizioni della Kritik der reinen Vernunft) pone le condizioni per la complessa analisi fichtiana della funzione svolta dall’immaginazione produttiva nel processo di generazione conoscitiva dell’oggetto. Tra le posizioni non interne alla prospettiva trascendentali si interpreta la posizione assunta da Hegel nel ripensamento del problema dell’oggettività del conoscere come un peculiare adattamento, entro il contesto sistematico della Logica, di alcune rilevanti riflessioni schellinghiane intorno all’oggettività ma¬nifesta dell’organismo vivente, esposte principalmente nelle Ideen zu einer Philosophie der Natur. Con Hegel, possiamo arrivare persino a riaffermare che il pensiero genera il mondo, ma a patto di intendere il pensiero non come un’attività esclusivamente individuale e il mondo non come l’insieme degli enti reali extra-mentali. Infatti, tale astratta contrapposizione cade nel momento in cui si esamina il modo in cui il pensiero si è forgiato nel linguaggio lo strumento più potente per oggettivarsi nello spazio e nel tempo: con il linguaggio il pensiero si fa realmente cosa, oggetto del suo proprio operare, producendo un ambiente culturale nel quale può sviluppare la propria storia. In questo modo esso è in grado di riconoscere, nella “scienza” (realizzata nel modo più coerente dalla scienza filosofica), la propria assoluta autonomia.
2016
978-88-430-8058-8
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