In questo tempo migliaia di “viandanti senza casa”, secondo un’espressione kafkiana, provenienti in gran parte dal Nordafrica, premono quotidianamente alle porte del Vecchio Continente. L’Europa, travagliata all’interno dalla recente crisi economico-finanziaria, tenta di far fronte all’emergenza degli arrivanti, migranti in cerca di lavoro, di salvezza, giuridicamente irregolari o inesistenti: capri espiatori della crisi dell’“oikos”. “Emergenza” richiama l’idea di qualcosa che, nell’affiorare improvvisamente dalla superficie calma delle acque, provoca scompiglio; come un evento inopportuno che lacera la continuità di quanto è stato. Eppure in ogni emergenza può rivelarsi la possibilità di riportare alla luce quanto è riversato al fondo e dimenticato. In questa direzione cerca di riflettere il presente lavoro, attraverso un confronto con Emmanuel Lévinas. Le considerazioni del filosofo si offrono di straordinaria attualità nel lasciare affiorare i “fondamenti” dell'Europa oltre l’ordine della “tana”, secondo la metafora kafkiana, invitandoci a tener conto della radice ebraica d’Europa accanto a quella greca. Nel ricordare la presenza di una Giustizia etica (accogliente il Volto d’altri) nel sottosuolo di ogni legge istituzionale, Lévinas offre un’interessante alternativa teorica rispetto al tradizionale modello politico escludente d’ispirazione hobbesiana.

Giustizia etica e politica istituzionale. Verso i fondamenti d'Europa nella provocazione di Emmanuel Lévinas.

SCHEPIS, Maria Felicia
2015-01-01

Abstract

In questo tempo migliaia di “viandanti senza casa”, secondo un’espressione kafkiana, provenienti in gran parte dal Nordafrica, premono quotidianamente alle porte del Vecchio Continente. L’Europa, travagliata all’interno dalla recente crisi economico-finanziaria, tenta di far fronte all’emergenza degli arrivanti, migranti in cerca di lavoro, di salvezza, giuridicamente irregolari o inesistenti: capri espiatori della crisi dell’“oikos”. “Emergenza” richiama l’idea di qualcosa che, nell’affiorare improvvisamente dalla superficie calma delle acque, provoca scompiglio; come un evento inopportuno che lacera la continuità di quanto è stato. Eppure in ogni emergenza può rivelarsi la possibilità di riportare alla luce quanto è riversato al fondo e dimenticato. In questa direzione cerca di riflettere il presente lavoro, attraverso un confronto con Emmanuel Lévinas. Le considerazioni del filosofo si offrono di straordinaria attualità nel lasciare affiorare i “fondamenti” dell'Europa oltre l’ordine della “tana”, secondo la metafora kafkiana, invitandoci a tener conto della radice ebraica d’Europa accanto a quella greca. Nel ricordare la presenza di una Giustizia etica (accogliente il Volto d’altri) nel sottosuolo di ogni legge istituzionale, Lévinas offre un’interessante alternativa teorica rispetto al tradizionale modello politico escludente d’ispirazione hobbesiana.
2015
9788891727367
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