L'intervista al sindaco della Città metropoitana di Messina, Renato Accorinti, affronta i temi legati al trentennale dibattito sulle città metropolitane in Italia e al colpevole silenzio della Regione Sicilia seguito alla legge 9 del 1986 e alle perimetrazioni del 1995. Secondo Accorinti in Sicilia è mancata la visione del senso stesso della Città metropolitana. La carenza “culturale” della classe dirigente si è sostanziata nell’incapacità di coinvolgere comunità locali e opinione pubblica nel processo di riforma istituzionale. L’altra faccia della medaglia è la resistenza al cambiamento da parte degli assetti consolidati sul territorio, nella consapevolezza (o nel timore) che ogni forma di innovazione istituzionale profonda implichi una revisione e – potenzialmente – una cessione di sovranità o di livelli di gestione e governo del territorio. Un tema che non può che essere “metropolitano” è quello di Messina “città resiliente”, come realtà in grado di far fronte agli eventi climatici, e alle trasformazioni economiche e sociali, attraverso azioni che possano non solo proteggere il territorio (cittadini, patrimonio edilizio, infrastrutture) ma anche garantirne il progetto di sviluppo. Messina ha intrapreso questa direzione con azioni riconosciute a livello nazionale a partire dalla Struttura di Missione del Governo contro il Dissesto Idrogeologico, e a livello internazionale con l’invito a partecipare alla Campagna globale 2010-15 “Making Cities Resilient – My City is Getting Ready!” portata avanti dalle Nazioni Unite. Facendo leva su una delle maggiori criticità del terriorio di Messina – il tema della vulnerabilità, del rischio e del degrado ambientale – Accorinti si propone di invertire la tendenza e accogliere la sfida, tutta resiliente, di chi reagisce e guarda al futuro progettandolo. Dalla messa in sicurezza del territorio può ripartire anche il settore edilizio intercettando gli ingenti finanziamenti previsti dal governo.

Intervista a Renato Accorinti, Sindaco di Messina

ARENA, Marina
2015-01-01

Abstract

L'intervista al sindaco della Città metropoitana di Messina, Renato Accorinti, affronta i temi legati al trentennale dibattito sulle città metropolitane in Italia e al colpevole silenzio della Regione Sicilia seguito alla legge 9 del 1986 e alle perimetrazioni del 1995. Secondo Accorinti in Sicilia è mancata la visione del senso stesso della Città metropolitana. La carenza “culturale” della classe dirigente si è sostanziata nell’incapacità di coinvolgere comunità locali e opinione pubblica nel processo di riforma istituzionale. L’altra faccia della medaglia è la resistenza al cambiamento da parte degli assetti consolidati sul territorio, nella consapevolezza (o nel timore) che ogni forma di innovazione istituzionale profonda implichi una revisione e – potenzialmente – una cessione di sovranità o di livelli di gestione e governo del territorio. Un tema che non può che essere “metropolitano” è quello di Messina “città resiliente”, come realtà in grado di far fronte agli eventi climatici, e alle trasformazioni economiche e sociali, attraverso azioni che possano non solo proteggere il territorio (cittadini, patrimonio edilizio, infrastrutture) ma anche garantirne il progetto di sviluppo. Messina ha intrapreso questa direzione con azioni riconosciute a livello nazionale a partire dalla Struttura di Missione del Governo contro il Dissesto Idrogeologico, e a livello internazionale con l’invito a partecipare alla Campagna globale 2010-15 “Making Cities Resilient – My City is Getting Ready!” portata avanti dalle Nazioni Unite. Facendo leva su una delle maggiori criticità del terriorio di Messina – il tema della vulnerabilità, del rischio e del degrado ambientale – Accorinti si propone di invertire la tendenza e accogliere la sfida, tutta resiliente, di chi reagisce e guarda al futuro progettandolo. Dalla messa in sicurezza del territorio può ripartire anche il settore edilizio intercettando gli ingenti finanziamenti previsti dal governo.
2015
9788876031304
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