L’immigrazione resta uno dei temi più difficili da affrontare nell’ambito della storia di un popolo. L’analisi delle motivazioni che determinano l’abbandono del Paese di origine, così come l’indagine sui movimenti migratori in alcune aree geografiche di particolare interesse, sono il punto di partenza per comprendere un fenomeno che impatta in modo significativo sulla collettività. Lasciare il paese in cui si è nati, la propria famiglia e le proprie abitudini non è sempre una scelta. Nella maggior parte dei casi, l’impossibilità di trovare un lavoro o il rischio per la propria incolumità fisica sono i motivi che inducono a trasferirsi in zone del mondo dove i diritti umani essenziali sono garantiti. La ricerca dell’integrazione deve passare per un impegno versol’uguaglianza nella dignità di vita e di speranza. Crescere tra due culture, come avviene per i figli di immigrati nel nostro paese, costituisce una eccellente opportunità: è la preziosa occasione di impadronirsi di una doppia ricchezza, quella di due mondi che possono incrociarsi. Tuttavia, perché questa opportunità possa venire colta pienamente, è necessario che i minori di origine straniera trovino le condizioni per superare alcune difficoltà che possono incontrare sul loro cammino. La motivazione di questa indagine trae origine dalla consapevolezza che è ormai in atto una continua crescita del fenomeno dell’immigrazione. Quindi è indispensabile conoscere a che livello è posizionato il grado di integrazione dei figli di immigrati, per ottenere delle risposte prospettiche sulla capacità che essi avranno di inserimento nel contesto sociale e territoriale. Nella fattispecie l’obiettivo prefissato in questa indagine conoscitiva è quello di offrire a livello di micro-analisi un quadro generale e nel contempo dettagliato del processo di inclusione sociale dei minori non italiani (di prima e di seconda generazione) nel contesto urbano di Messina. Non ci si soffermerà nel semplice conteggio delle presenze nelle scuole medie statali e paritarie della città, ma si cercherà di esplorare tale fenomeno sotto aspetti di tipo qualitativo, affinché si possano approfondire le diverse implicazioni sottese a una realtà che tende a diventare nel tempo sempre più orientata a una struttura stabile. Tali considerazioni ci hanno condotto a identificare nella scuola, istituzione alla quale nella maggior parte i figli di immigrati si troveranno a relazionarsi, il luogo ideale per indagare aspetti così delicati e nel contempo complessi. La scuola, infatti, costituisce un laboratorio privilegiato di inclusione sociale, con l’obiettivo di educare alla convivenza civile e di costruire percorsi di integrazione capaci, non solo di accogliere, ma anche di valorizzare tutti gli individui, trasformando le diverse provenienze culturali in opportunità di formazione per tutti.

Indagine conoscitiva sulla capacità di inserimento socio formativo dei figli di immigrati in un contesto urbano dell’Italia insulare

AVENA, Giuseppe
2015-01-01

Abstract

L’immigrazione resta uno dei temi più difficili da affrontare nell’ambito della storia di un popolo. L’analisi delle motivazioni che determinano l’abbandono del Paese di origine, così come l’indagine sui movimenti migratori in alcune aree geografiche di particolare interesse, sono il punto di partenza per comprendere un fenomeno che impatta in modo significativo sulla collettività. Lasciare il paese in cui si è nati, la propria famiglia e le proprie abitudini non è sempre una scelta. Nella maggior parte dei casi, l’impossibilità di trovare un lavoro o il rischio per la propria incolumità fisica sono i motivi che inducono a trasferirsi in zone del mondo dove i diritti umani essenziali sono garantiti. La ricerca dell’integrazione deve passare per un impegno versol’uguaglianza nella dignità di vita e di speranza. Crescere tra due culture, come avviene per i figli di immigrati nel nostro paese, costituisce una eccellente opportunità: è la preziosa occasione di impadronirsi di una doppia ricchezza, quella di due mondi che possono incrociarsi. Tuttavia, perché questa opportunità possa venire colta pienamente, è necessario che i minori di origine straniera trovino le condizioni per superare alcune difficoltà che possono incontrare sul loro cammino. La motivazione di questa indagine trae origine dalla consapevolezza che è ormai in atto una continua crescita del fenomeno dell’immigrazione. Quindi è indispensabile conoscere a che livello è posizionato il grado di integrazione dei figli di immigrati, per ottenere delle risposte prospettiche sulla capacità che essi avranno di inserimento nel contesto sociale e territoriale. Nella fattispecie l’obiettivo prefissato in questa indagine conoscitiva è quello di offrire a livello di micro-analisi un quadro generale e nel contempo dettagliato del processo di inclusione sociale dei minori non italiani (di prima e di seconda generazione) nel contesto urbano di Messina. Non ci si soffermerà nel semplice conteggio delle presenze nelle scuole medie statali e paritarie della città, ma si cercherà di esplorare tale fenomeno sotto aspetti di tipo qualitativo, affinché si possano approfondire le diverse implicazioni sottese a una realtà che tende a diventare nel tempo sempre più orientata a una struttura stabile. Tali considerazioni ci hanno condotto a identificare nella scuola, istituzione alla quale nella maggior parte i figli di immigrati si troveranno a relazionarsi, il luogo ideale per indagare aspetti così delicati e nel contempo complessi. La scuola, infatti, costituisce un laboratorio privilegiato di inclusione sociale, con l’obiettivo di educare alla convivenza civile e di costruire percorsi di integrazione capaci, non solo di accogliere, ma anche di valorizzare tutti gli individui, trasformando le diverse provenienze culturali in opportunità di formazione per tutti.
2015
978-88-548-9106-7
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