Il presente saggio intende impostare una lettura de Il ferroviere come male weepy, ovvero come melodramma famigliare incentrato sulla figura paterna (male), teso a suscitare commozione (weepy) presso un pubblico non esclusivamente femminile. Parlando espressamente di male weepy, adottando cioè una etichetta interpretativa estranea alla tradizione nazionale, in uso negli Stati Uniti per indicare una certa tendenza del melodramma hollywoodiano, intendo far dialogare in modo ideale il film di Germi con alcuni prodotti americani coevi, come per esempio Bigger Than Life (Dietro lo specchio, 1956) di Nicholas Ray o Cobweb (La tela del ragno, 1955) di Vincente Minnelli, che stavano rinegoziando i modelli di mascolinità/paternità tradizionali alla luce dei dirompenti cambiamenti socioculturali degli anni ’50.
Il piacere del piangere. Il ferroviere (Germi, 1956) come male weepy
VITELLA, FEDERICO
2016-01-01
Abstract
Il presente saggio intende impostare una lettura de Il ferroviere come male weepy, ovvero come melodramma famigliare incentrato sulla figura paterna (male), teso a suscitare commozione (weepy) presso un pubblico non esclusivamente femminile. Parlando espressamente di male weepy, adottando cioè una etichetta interpretativa estranea alla tradizione nazionale, in uso negli Stati Uniti per indicare una certa tendenza del melodramma hollywoodiano, intendo far dialogare in modo ideale il film di Germi con alcuni prodotti americani coevi, come per esempio Bigger Than Life (Dietro lo specchio, 1956) di Nicholas Ray o Cobweb (La tela del ragno, 1955) di Vincente Minnelli, che stavano rinegoziando i modelli di mascolinità/paternità tradizionali alla luce dei dirompenti cambiamenti socioculturali degli anni ’50.Pubblicazioni consigliate
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