La nozione di complessità emerge in ambito matematico all’inizio del XX secolo, ma fa la sua prima comparsa nella storia del pensiero linguistico, quando, agli inizi del XIX secolo, la complessità delle lingue viene messa in relazione con la complessità del pensiero; ed è vieppiù retrodatabile a von Humboldt e alla sua classificazione tipologica delle lingue in isolanti, agglutinanti e flessive (Fiorentino, 2009: 281). Organicamente sviluppato nell’ambito della matematica, della fisica, della teoria dell’informazione e delle scienze computazionali, il pattern della complessità è poi tornato alla linguistica sotto forma di vero e proprio ‘cavallo di ritorno’, come categoria esplicativa e/o descrittiva. Il presente contributo si propone di applicare la nozione di complessità all’analisi di un fenomeno di variabilità sintattica che “non ha ancora attirato a sufficienza l’attenzione degli specialisti” (La Fauci, 2000: 23), e cioè la differenziazione degli schemi romanzi di ausiliazione nelle proposizioni esistenziali, con particolare riguardo all’italiano e al siciliano. L’analisi procederà utilizzando sia l’approccio interlinguistico, per una descrizione sistematica della variabilità del costrutto nelle diverse lingue romanze, sia quello intra-linguistico per una interpretazione degli esiti che esso ha sortito nelle varietà italoromanze in esame.
La teoria della complessità: un cavallo di ritorno tra principi e metodi dell'indagine linguistica
ASSENZA, Elvira
2016-01-01
Abstract
La nozione di complessità emerge in ambito matematico all’inizio del XX secolo, ma fa la sua prima comparsa nella storia del pensiero linguistico, quando, agli inizi del XIX secolo, la complessità delle lingue viene messa in relazione con la complessità del pensiero; ed è vieppiù retrodatabile a von Humboldt e alla sua classificazione tipologica delle lingue in isolanti, agglutinanti e flessive (Fiorentino, 2009: 281). Organicamente sviluppato nell’ambito della matematica, della fisica, della teoria dell’informazione e delle scienze computazionali, il pattern della complessità è poi tornato alla linguistica sotto forma di vero e proprio ‘cavallo di ritorno’, come categoria esplicativa e/o descrittiva. Il presente contributo si propone di applicare la nozione di complessità all’analisi di un fenomeno di variabilità sintattica che “non ha ancora attirato a sufficienza l’attenzione degli specialisti” (La Fauci, 2000: 23), e cioè la differenziazione degli schemi romanzi di ausiliazione nelle proposizioni esistenziali, con particolare riguardo all’italiano e al siciliano. L’analisi procederà utilizzando sia l’approccio interlinguistico, per una descrizione sistematica della variabilità del costrutto nelle diverse lingue romanze, sia quello intra-linguistico per una interpretazione degli esiti che esso ha sortito nelle varietà italoromanze in esame.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
La teoria della complessità un cavallo di ritorno tra principi e metodi dell’indagine linguistica.pdf
solo gestori archivio
Descrizione: Articolo principale
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
1.13 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.13 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.