Ampia parte degli studi toponomastici è basata, tuttavia, sui nomi di luogo ufficiali, cioè su forme scritte e italianizzate che, in molti casi, risultano assai distanti dai toponimi originari, che in “un numero straordinariamente grande [coincidono] con parole integralmente dialettali” (Ruffino, 2000: 46). Il problema delle discordanze tra forme orali e scritte è presente agli studiosi di toponomastica, sin dagli albori della disciplina. Già alla fine dell’Ottocento, Avolio osservava come il toponimo originario, ‘ufficializzato’ nelle carte «del Genio Militare […] subisce, nella man che la scrive, alterazioni strane che la rendono irriconoscibile. (Avolio, 1888: 398); e a distanza di un secolo, Caracausi pone ancora l’accento sul problema, individuando nella mancata registrazione dei toponimi dialettali il principale limite del suo Dizionario onomastico della Sicilia (DOS). Alla luce di sì autorevoli considerazioni, appare pertanto opportuno, anzi “essenziale”, raccogliere, in forma quanto più possibile sistematica ed esaustiva, le denominazioni dialettali dei toponimi locali, e “opporre ad una toponomastica cartografica una toponomastica – per così dire – parlata” (Ruffino, 1995: 135). Il presente contributo intende guidare all’ascolto di alcuni microtoponimi siciliani: parlati, perché orali e dialettali; e parlanti, perché designazioni concorrenti, allotropie, oscillazioni fonetiche o morfologiche, sedimenti di dialettalità linguistica e culturale, ci diranno di accordi e disaccordi con le corrispettive forme ufficiali e, in taluni casi, con le ricostruzioni etimologiche degli analisti.
Accordi e disaccordi: cosa ci dice la toponomastica 'parlata' sui difficili rapporti tra microtoponimi dialettali e ufficiali
ASSENZA, Elvira
2017-01-01
Abstract
Ampia parte degli studi toponomastici è basata, tuttavia, sui nomi di luogo ufficiali, cioè su forme scritte e italianizzate che, in molti casi, risultano assai distanti dai toponimi originari, che in “un numero straordinariamente grande [coincidono] con parole integralmente dialettali” (Ruffino, 2000: 46). Il problema delle discordanze tra forme orali e scritte è presente agli studiosi di toponomastica, sin dagli albori della disciplina. Già alla fine dell’Ottocento, Avolio osservava come il toponimo originario, ‘ufficializzato’ nelle carte «del Genio Militare […] subisce, nella man che la scrive, alterazioni strane che la rendono irriconoscibile. (Avolio, 1888: 398); e a distanza di un secolo, Caracausi pone ancora l’accento sul problema, individuando nella mancata registrazione dei toponimi dialettali il principale limite del suo Dizionario onomastico della Sicilia (DOS). Alla luce di sì autorevoli considerazioni, appare pertanto opportuno, anzi “essenziale”, raccogliere, in forma quanto più possibile sistematica ed esaustiva, le denominazioni dialettali dei toponimi locali, e “opporre ad una toponomastica cartografica una toponomastica – per così dire – parlata” (Ruffino, 1995: 135). Il presente contributo intende guidare all’ascolto di alcuni microtoponimi siciliani: parlati, perché orali e dialettali; e parlanti, perché designazioni concorrenti, allotropie, oscillazioni fonetiche o morfologiche, sedimenti di dialettalità linguistica e culturale, ci diranno di accordi e disaccordi con le corrispettive forme ufficiali e, in taluni casi, con le ricostruzioni etimologiche degli analisti.File | Dimensione | Formato | |
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