Il Ninfeo del Santuario di Apollo è stato indagato dalla Missione Archeologica Italiana a Hierapolis di Frigia tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso. A partire dal 2009 l’Università di Messina ha iniziato un nuovo studio sistematico del monumento, con lo scopo di verificare la ricostruzione tradizionale e di elaborare una proposta ricostruttiva completa, nonché di comprendere modalità e significato della costruzione del Ninfeo in relazione ai processi di trasformazione degli spazi e delle pratiche rituali del Santuario. Le nuove indagini hanno permesso di definire con maggiore chiarezza le parti del monumento risalenti alla sua configurazione originaria e quelle attribuibili ad un restauro, verosimilmente successivo al terremoto della metà del IV sec. d.C. Il riesame dei dati relativi alla vasca ha inoltre portato a rivedere la ricostruzione già proposta dalla De Bernardi Ferrero per la balaustra originaria e ad ipotizzare piuttosto un alto muro di contenimento del bacino e un dispositivo antistante per attingere l’acqua. Parallelamente è stato avviato il censimento e lo studio analitico degli elementi architettonici in marmo della facciata, che ha fatto emergere alcuni dati discordanti rispetto alla ricostruzione della De Bernardi Ferrero e ha portato a formulare una nuova proposta ricostruttiva per il secondo ordine della fronte. Lo studio stilistico della decorazione architettonica sembra confermare la datazione del monumento verso la fine del II-inizi del III sec. d.C. D’altra parte, il Ninfeo sembra aver avuto una vita più lunga degli altri monumenti del Santuario, non più ricostruiti dopo il terremoto del IV sec. d.C.: la ricostruzione della parte superiore del muro di fondo, da collocarsi verosimilmente dopo il sisma, nonché i rifacimenti della parte anteriore della vasca attestano il ripristino della funzionalità del monumento, testimoniata, del resto, anche dall’individuazione nei livelli proto-bizantini del settore nord del Santuario di condutture che, almeno in parte, sembrerebbero dirigersi proprio verso il Ninfeo.
Nuove ricerche al Ninfeo del Santuario di Apollo
CAMPAGNA, LorenzoPrimo
;SULFARO, NINO;
2016-01-01
Abstract
Il Ninfeo del Santuario di Apollo è stato indagato dalla Missione Archeologica Italiana a Hierapolis di Frigia tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso. A partire dal 2009 l’Università di Messina ha iniziato un nuovo studio sistematico del monumento, con lo scopo di verificare la ricostruzione tradizionale e di elaborare una proposta ricostruttiva completa, nonché di comprendere modalità e significato della costruzione del Ninfeo in relazione ai processi di trasformazione degli spazi e delle pratiche rituali del Santuario. Le nuove indagini hanno permesso di definire con maggiore chiarezza le parti del monumento risalenti alla sua configurazione originaria e quelle attribuibili ad un restauro, verosimilmente successivo al terremoto della metà del IV sec. d.C. Il riesame dei dati relativi alla vasca ha inoltre portato a rivedere la ricostruzione già proposta dalla De Bernardi Ferrero per la balaustra originaria e ad ipotizzare piuttosto un alto muro di contenimento del bacino e un dispositivo antistante per attingere l’acqua. Parallelamente è stato avviato il censimento e lo studio analitico degli elementi architettonici in marmo della facciata, che ha fatto emergere alcuni dati discordanti rispetto alla ricostruzione della De Bernardi Ferrero e ha portato a formulare una nuova proposta ricostruttiva per il secondo ordine della fronte. Lo studio stilistico della decorazione architettonica sembra confermare la datazione del monumento verso la fine del II-inizi del III sec. d.C. D’altra parte, il Ninfeo sembra aver avuto una vita più lunga degli altri monumenti del Santuario, non più ricostruiti dopo il terremoto del IV sec. d.C.: la ricostruzione della parte superiore del muro di fondo, da collocarsi verosimilmente dopo il sisma, nonché i rifacimenti della parte anteriore della vasca attestano il ripristino della funzionalità del monumento, testimoniata, del resto, anche dall’individuazione nei livelli proto-bizantini del settore nord del Santuario di condutture che, almeno in parte, sembrerebbero dirigersi proprio verso il Ninfeo.File | Dimensione | Formato | |
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