I presenti algoritmi decisionali sono rivolti all’inquadramento, diagnosi e la gestione terapeutica di pazienti che presentino disturbi acuti della visione, intesi come cali visivi, disturbi dei movimenti oculari estrinseci, alterazioni della oculomozione intrinseca. I cali visivi acuti possono essere dovuti a patologie oculari e neurologiche, a loro volta riconducibili a varie cause (ischemiche, dismetaboliche, traumatiche, infiammatorie, neoplastiche, tossiche, genetiche). I disturbi dell’oculomozione estrinseca si traducono a livello sintomatologico nella comparsa di diplopia, con eventuale strabismo e/o ptosi palpebrale e sono causati da svariate patologie sia intracraniche (sovra e sotto-tentoriali), sia orbitarie, che muscolari. Le alterazioni della oculomozione intrinseca fanno riferimento alla motricità pupillare e vanno distinti nell’ambito del paziente senza e con disturbi della coscienza. L’inquadramento diagnostico dei disturbi acuti della visione è spesso già possibile con un’anamnesi e un esame obiettivo accurati, ai quali sono di supporto esami strumentali in ambito oculistico e neurologico. Le terapie ovviamente variano a seconda dell’eziopatogenesi del sintomo, la cui eventuale risoluzione è possibile solo attraverso un attento inquadramento dello stesso.

Disturbi acuti della visione

VITA, Giuseppe
2017-01-01

Abstract

I presenti algoritmi decisionali sono rivolti all’inquadramento, diagnosi e la gestione terapeutica di pazienti che presentino disturbi acuti della visione, intesi come cali visivi, disturbi dei movimenti oculari estrinseci, alterazioni della oculomozione intrinseca. I cali visivi acuti possono essere dovuti a patologie oculari e neurologiche, a loro volta riconducibili a varie cause (ischemiche, dismetaboliche, traumatiche, infiammatorie, neoplastiche, tossiche, genetiche). I disturbi dell’oculomozione estrinseca si traducono a livello sintomatologico nella comparsa di diplopia, con eventuale strabismo e/o ptosi palpebrale e sono causati da svariate patologie sia intracraniche (sovra e sotto-tentoriali), sia orbitarie, che muscolari. Le alterazioni della oculomozione intrinseca fanno riferimento alla motricità pupillare e vanno distinti nell’ambito del paziente senza e con disturbi della coscienza. L’inquadramento diagnostico dei disturbi acuti della visione è spesso già possibile con un’anamnesi e un esame obiettivo accurati, ai quali sono di supporto esami strumentali in ambito oculistico e neurologico. Le terapie ovviamente variano a seconda dell’eziopatogenesi del sintomo, la cui eventuale risoluzione è possibile solo attraverso un attento inquadramento dello stesso.
2017
978-88-490-0597-4
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