Questo studio rappresenta l’elaborazione concreta delle ipotesi traduttive teorizzate in un precedente articolo riguardo alle versioni in lingua spagnola dei romanzi camilleriani che vedono come protagonista il commissario Montalbano. In particolare, si prenderà in esame lo sfruttamento del prestito come tecnica di traduzione mediante l’inserimento più sistematico e razionale di una gamma di dialettalismi opportunamente selezionati. Il procedimento da seguire si basa essenzialmente sul concetto di code-switching e di code-mixing, ovvero la cosiddetta commutazione di codice e l’enunciazione mistilingue che avviene all’interno di uno stesso evento comunicativo. Al fine di rendere meno invasiva l’introduzione dei termini ed espressioni dialettali, si è tenuto conto degli studi più recenti dei due fenomeni analizzati dal punto di vista pragmatico, comunicativo e psicolinguistico. Si tratta senz’altro di un puro artifizio linguistico che prende spunto da un fenomeno reale generato da un contesto di bilinguismo e di lingue in contatto, quindi non del tutto verosimile nel nostro caso. Tuttavia, al di fuori di tali contesti reali, le motivazioni sociali e psicologiche che spingono il parlante ad adottare la commutazione di codice o l’enunciazione mistilingue mi hanno convinto ad approfondire l’argomento al fine di motivare coerentemente la proposta. In particolare, ci si è soffermati su alcuni stratagemmi, sia fonetici sia lessicali, largamente impiegati dai dialoghisti per veicolare le origini siciliane o latinoamericane che caratterizzano numerosi personaggi di una vasta gamma di produzioni cinematografiche e televisive. Il prestito, dunque, non come capitolazione di fronte a un problema traduttivo, bensì come valido mezzo a disposizione per sfruttare il dirompente potere evocativo del dialettalismo.

Analisi del prestito come tecnica per tradurre Camilleri

Brandimonte
2017-01-01

Abstract

Questo studio rappresenta l’elaborazione concreta delle ipotesi traduttive teorizzate in un precedente articolo riguardo alle versioni in lingua spagnola dei romanzi camilleriani che vedono come protagonista il commissario Montalbano. In particolare, si prenderà in esame lo sfruttamento del prestito come tecnica di traduzione mediante l’inserimento più sistematico e razionale di una gamma di dialettalismi opportunamente selezionati. Il procedimento da seguire si basa essenzialmente sul concetto di code-switching e di code-mixing, ovvero la cosiddetta commutazione di codice e l’enunciazione mistilingue che avviene all’interno di uno stesso evento comunicativo. Al fine di rendere meno invasiva l’introduzione dei termini ed espressioni dialettali, si è tenuto conto degli studi più recenti dei due fenomeni analizzati dal punto di vista pragmatico, comunicativo e psicolinguistico. Si tratta senz’altro di un puro artifizio linguistico che prende spunto da un fenomeno reale generato da un contesto di bilinguismo e di lingue in contatto, quindi non del tutto verosimile nel nostro caso. Tuttavia, al di fuori di tali contesti reali, le motivazioni sociali e psicologiche che spingono il parlante ad adottare la commutazione di codice o l’enunciazione mistilingue mi hanno convinto ad approfondire l’argomento al fine di motivare coerentemente la proposta. In particolare, ci si è soffermati su alcuni stratagemmi, sia fonetici sia lessicali, largamente impiegati dai dialoghisti per veicolare le origini siciliane o latinoamericane che caratterizzano numerosi personaggi di una vasta gamma di produzioni cinematografiche e televisive. Il prestito, dunque, non come capitolazione di fronte a un problema traduttivo, bensì come valido mezzo a disposizione per sfruttare il dirompente potere evocativo del dialettalismo.
2017
978-88-943068-0-4
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