Salvatore Tramontana si è occupato, nella sua prolifica e lunga carriera di studioso, di tante tematiche differenti. Al cuore dei suoi studi, però, possiamo certamente porre la Sicilia e il Mediterraneo, nonché il periodo che va dall’espansione araba al regno normanno-svevo; tuttavia, al di là dei temi da lui prediletti, dei luoghi e delle epoche a lui più congeniali, mi pare che uno fra i motivi di fondo che percorre la sua opera sia quello delle intersezioni fra culture differenti, le osmosi, gli iati che si vengono a creare nella storia. Per occuparsi di questi temi, l’apparato concettuale dello storico tradizionale non basta; l’approccio antropologico, o di antropologia storica, come si dice, diviene allora essenziale. E in questo Salvatore Tramontana è stato uno fra i pionieri in Italia, come dimostra il suo bel saggio Vestirsi e travestirsi in Sicilia. Abbigliamento, feste e spettacoli nel Medioevo (Sellerio 1993). Alla luce di questo suo interesse, la breve nota che segue prende in considerazione l’interpretazione dei temi folklorici presenti nell’opera di Gabriele D’Annunzio, sulla scorta del lavoro compiuto dai demologi negli scorsi decenni. Il fine, più che una riflessione sull’opera dell’Abruzzese, è invece mostrare come lo studio delle tradizioni popolari, che ha ricevuto nell’Italia del Novecento grande attenzione, vada oggi rivisto alla luce di prospettive differenti. Nelle quali la lezione dell’antropologia storica e culturale diventa aiuto essenziale.
Fra antropologia e letteratura. Una nota sul D’Annunzio “folklorista”
M. Montesano
2017-01-01
Abstract
Salvatore Tramontana si è occupato, nella sua prolifica e lunga carriera di studioso, di tante tematiche differenti. Al cuore dei suoi studi, però, possiamo certamente porre la Sicilia e il Mediterraneo, nonché il periodo che va dall’espansione araba al regno normanno-svevo; tuttavia, al di là dei temi da lui prediletti, dei luoghi e delle epoche a lui più congeniali, mi pare che uno fra i motivi di fondo che percorre la sua opera sia quello delle intersezioni fra culture differenti, le osmosi, gli iati che si vengono a creare nella storia. Per occuparsi di questi temi, l’apparato concettuale dello storico tradizionale non basta; l’approccio antropologico, o di antropologia storica, come si dice, diviene allora essenziale. E in questo Salvatore Tramontana è stato uno fra i pionieri in Italia, come dimostra il suo bel saggio Vestirsi e travestirsi in Sicilia. Abbigliamento, feste e spettacoli nel Medioevo (Sellerio 1993). Alla luce di questo suo interesse, la breve nota che segue prende in considerazione l’interpretazione dei temi folklorici presenti nell’opera di Gabriele D’Annunzio, sulla scorta del lavoro compiuto dai demologi negli scorsi decenni. Il fine, più che una riflessione sull’opera dell’Abruzzese, è invece mostrare come lo studio delle tradizioni popolari, che ha ricevuto nell’Italia del Novecento grande attenzione, vada oggi rivisto alla luce di prospettive differenti. Nelle quali la lezione dell’antropologia storica e culturale diventa aiuto essenziale.File | Dimensione | Formato | |
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