Il saggio prende in esame il delicato problema del diritto del nato da eterologa a conoscere le proprie origini, a partire da un commento puntuale e critico del parere del Comitato nazionale per la bioetica sull'argomento. A partire dalla domanda se si tratti di un diritto o di interesse, si porta avanti la tesi che si tratti di un diritto fondamentale della persona : un diritto quindi che non si ferma al livello base della conoscenza dei dati genetici, essenziale per il diritto alla cura della salute, ma va oltre e, configurandosi come diritto all'identità, al sapere di sè, si estende alla conoscenza non solo di dati inerenti il profilo psciologico e sociale del donatore o della donatrice, ma, secondo la tesi della verità totale, agli stessi dati anagrafici. Il saggio non manca di evidenziare le difficoltà psicologiche e sociali inerenti la realizzazione di tale diritto, insistendo altresì sull'impossibilità di saturare il desiderio di riconoscersi ed essere riconosciuto come figlio, che tale diritto sottende: un desiderio che nel caso della fecondazione eterologa si scontra con una genitorialità scissa tra legame biologico e legame di cura.
Il diritto del nato da eterologa alla conoscenza delle proprie origini. Note a margine del parere del Comitato nazionale per la bioetica del 2011
Marianna Gensabella Furnari
2017-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame il delicato problema del diritto del nato da eterologa a conoscere le proprie origini, a partire da un commento puntuale e critico del parere del Comitato nazionale per la bioetica sull'argomento. A partire dalla domanda se si tratti di un diritto o di interesse, si porta avanti la tesi che si tratti di un diritto fondamentale della persona : un diritto quindi che non si ferma al livello base della conoscenza dei dati genetici, essenziale per il diritto alla cura della salute, ma va oltre e, configurandosi come diritto all'identità, al sapere di sè, si estende alla conoscenza non solo di dati inerenti il profilo psciologico e sociale del donatore o della donatrice, ma, secondo la tesi della verità totale, agli stessi dati anagrafici. Il saggio non manca di evidenziare le difficoltà psicologiche e sociali inerenti la realizzazione di tale diritto, insistendo altresì sull'impossibilità di saturare il desiderio di riconoscersi ed essere riconosciuto come figlio, che tale diritto sottende: un desiderio che nel caso della fecondazione eterologa si scontra con una genitorialità scissa tra legame biologico e legame di cura.Pubblicazioni consigliate
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