L’osservanza del principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra Stati membri, di cui all’articolo 80 TFUE, si impone alle istituzioni dell’Unione nell’ambito dell’attuazione della politica comune dell’UE in materia di asilo. Questo è ciò che recita la disposizione stessa dell’articolo 80 TFUE, ma soprattutto è ciò che ha affermato la Corte di giustizia nella sentenza con cui ha respinto l’azione di annullamento, presentata dalla Repubblica slovacca e dall’Ungheria, nei confronti della decisione 2015/1601, eccependo la legittimità del meccanismo di ricollocazione obbligatorio ivi previsto. Il presente contributo, attraverso l'analisi del principio di solidarietà nelle fonti del diritto UE sull'immigrazione, evidenzia il contributo fondamentale della citata sentenza della Corte, che consacra il carattere obbligatorio del principio di solidarietà nell’attuazione delle politiche migratorie dell’UE, ponendo fine ad alcune polemiche sollevate soprattutto da quegli Stati membri dell’Unione maggiormente riluttanti alle ricollocazioni. Il rispetto del principio di solidarietà da parte degli Stati membri, però, secondo quanto si evince dalle parole della Corte, sembrerebbe operare solo in via indiretta, in quanto legato all’obbligo generale loro incombente di dare attuazione all’atto di diritto derivato dell’Unione che, come si è già visto, deve invece incorporare il rispetto del principio in oggetto.

Il principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri nella politica d'immigrazione UE: la continua ricerca di una sua declinazione concreta

Messina Michele
2017-01-01

Abstract

L’osservanza del principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra Stati membri, di cui all’articolo 80 TFUE, si impone alle istituzioni dell’Unione nell’ambito dell’attuazione della politica comune dell’UE in materia di asilo. Questo è ciò che recita la disposizione stessa dell’articolo 80 TFUE, ma soprattutto è ciò che ha affermato la Corte di giustizia nella sentenza con cui ha respinto l’azione di annullamento, presentata dalla Repubblica slovacca e dall’Ungheria, nei confronti della decisione 2015/1601, eccependo la legittimità del meccanismo di ricollocazione obbligatorio ivi previsto. Il presente contributo, attraverso l'analisi del principio di solidarietà nelle fonti del diritto UE sull'immigrazione, evidenzia il contributo fondamentale della citata sentenza della Corte, che consacra il carattere obbligatorio del principio di solidarietà nell’attuazione delle politiche migratorie dell’UE, ponendo fine ad alcune polemiche sollevate soprattutto da quegli Stati membri dell’Unione maggiormente riluttanti alle ricollocazioni. Il rispetto del principio di solidarietà da parte degli Stati membri, però, secondo quanto si evince dalle parole della Corte, sembrerebbe operare solo in via indiretta, in quanto legato all’obbligo generale loro incombente di dare attuazione all’atto di diritto derivato dell’Unione che, come si è già visto, deve invece incorporare il rispetto del principio in oggetto.
2017
9788893912631
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