Scritto in ricordo di Mario Manganaro, collezionista di paesaggi infiniti in cui tutto è proscenio, dove il bello e il brutto hanno pari dignità: architetture, recinzioni, pilastrini, rottami, agavi, palme, rami elevati al cielo e vento sullo Stretto, barche, cocciolari, scogli, gatti automobili e cassonetti. L'efficacia delle sue rappresentazioni non può essere misurata in astratto ma valutata in relazione al contesto attraverso la cultura (o incultura), il tempo storico, le persone, il materiale e l'immaginario, le speranze e i progetti di un territorio, quello di Messina, che Mario ha molto amato.
Il collezionista di paesaggi infiniti
ARENA Marina
2018-01-01
Abstract
Scritto in ricordo di Mario Manganaro, collezionista di paesaggi infiniti in cui tutto è proscenio, dove il bello e il brutto hanno pari dignità: architetture, recinzioni, pilastrini, rottami, agavi, palme, rami elevati al cielo e vento sullo Stretto, barche, cocciolari, scogli, gatti automobili e cassonetti. L'efficacia delle sue rappresentazioni non può essere misurata in astratto ma valutata in relazione al contesto attraverso la cultura (o incultura), il tempo storico, le persone, il materiale e l'immaginario, le speranze e i progetti di un territorio, quello di Messina, che Mario ha molto amato.File in questo prodotto:
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