L'articolo svela alcuni aspetti finora ignoti della poetica del Petrarca, che pervadono l'intera sua produzione: in ogni sua opera l'autore vedeva impressa l'effigies del proprio animo; si può dimostrare che dall'Africa all'Itinerarium, dai Rerum memorandarum libri al De viris illustribus, dal De vita solitaria al De remediis e oltre, con forme e documentazione diverse, l'umanista considerava ogni opera un ritratto della propria anima, rappresentata unitariamente dall'insieme delle sue creature. Di questa singolare teoresi sono attentamente vagliate le fonti, e l'indagine è allargata al lessico relativo all'anima: come caso di studio è scelto RVF 16, il sonetto del Vecchiarello, del quale si da una nuova interpretazione.
Per la poetica del Petrarca (con una proposta su RVF 16)
Vincenzo Fera
2018-01-01
Abstract
L'articolo svela alcuni aspetti finora ignoti della poetica del Petrarca, che pervadono l'intera sua produzione: in ogni sua opera l'autore vedeva impressa l'effigies del proprio animo; si può dimostrare che dall'Africa all'Itinerarium, dai Rerum memorandarum libri al De viris illustribus, dal De vita solitaria al De remediis e oltre, con forme e documentazione diverse, l'umanista considerava ogni opera un ritratto della propria anima, rappresentata unitariamente dall'insieme delle sue creature. Di questa singolare teoresi sono attentamente vagliate le fonti, e l'indagine è allargata al lessico relativo all'anima: come caso di studio è scelto RVF 16, il sonetto del Vecchiarello, del quale si da una nuova interpretazione.File | Dimensione | Formato | |
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