Si analizza l'uso di philos in Omero, che presenta il mantenimento della forma nominativale anche nel caso dell'allocuzione diretta. L'ipotesi è che tale uso sia motivato dal fatto che philos è termine sociolinguisticamente e etnolinguisticamente motivato all'interno del linguaggio della cortesia: per tale ragione, appare di alta frequenza nell'allocuzione diretta e in ciò è assimilabile ai pronomi personali e ad altri deittici, dei quali finisce per condividire anche peculiarità morfologiche (tra queste, appunto, l'uso del nominativo pro vocativo).

Tra pragmatica e sintassi: sull’impiego di φίλος in Οmero

Alessandro De Angelis
2018-01-01

Abstract

Si analizza l'uso di philos in Omero, che presenta il mantenimento della forma nominativale anche nel caso dell'allocuzione diretta. L'ipotesi è che tale uso sia motivato dal fatto che philos è termine sociolinguisticamente e etnolinguisticamente motivato all'interno del linguaggio della cortesia: per tale ragione, appare di alta frequenza nell'allocuzione diretta e in ciò è assimilabile ai pronomi personali e ad altri deittici, dei quali finisce per condividire anche peculiarità morfologiche (tra queste, appunto, l'uso del nominativo pro vocativo).
2018
978-88-98640-30-0
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