Ricorda Bekhouche che “Il fattore determinante più importante per la competitività di un Paese è il talento umano. Le donne costituiscono la metà del talento potenziale se il governo ha un ruolo importante nel sostenere le politiche giuste (congedo di paternità, asili, etc.), sta anche alle aziende creare posti di lavoro (con processi di reclutamento inno-vativi, nuovi percorsi per le carriere, politiche salariali trasparenti) che permettano ai migliori talenti di svilupparsi”. L'uguaglianza tra uomini e donne costituisce un diritto fondamenta-le previsto dal trattato di Lisbona e, contemporaneamente, una politica prioritaria dell'Unione europea (UE). Nonostante ciò, occorrono ulte-riori progressi per raggiungere una reale parità tra donne e uomini nella vita professionale e nella vita privata. Ogni anno l’Italia continua a registrare un alto tasso di gender gap (differenza di genere), registrato dai più meticolosi rapporti che valuta-no in giro per il mondo le opportunità che maschi e femmine hanno nel proprio Paese. Per analizzare l’uguaglianza di genere, che assume aspetti multidimensionali, sono necessari un insieme di indicatori. La precondizione per lo sviluppo di un indice di parità di genere (che è ri-ferita a una equa condivisione del lavoro retribuito, del potere decisio-nale, della conoscenza e del tempo) è la definizione di uguaglianza. Gli incidi che contengono queste caratteristiche sono: il Gender Gap Index (GGI, World Economic Forum 2005), il Gender Equity Index (GEI, Social Watch 2004), il Gender Development Index (GDI) e il Gender Empowerment Measure (GEM) introdotti nel 1995 da un’agenzia delle Nazioni Unite (UNDP). Il giudizio espresso da Christina Lagarde, direttrice del Fondo Mo-netario Internazionale racchiude il problema: “Il vostro è uno dei Paesi della zona euro che incoraggia meno la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Un cambiamento di rotta potrebbe avere effetti benefici sulla produzione di reddito aggiuntivo e, quindi, sull’uscita da un periodo di stagnazione”.

Un’analisi di genere del mercato del lavoro in provincia di Messina

Avena Giuseppe
2017-01-01

Abstract

Ricorda Bekhouche che “Il fattore determinante più importante per la competitività di un Paese è il talento umano. Le donne costituiscono la metà del talento potenziale se il governo ha un ruolo importante nel sostenere le politiche giuste (congedo di paternità, asili, etc.), sta anche alle aziende creare posti di lavoro (con processi di reclutamento inno-vativi, nuovi percorsi per le carriere, politiche salariali trasparenti) che permettano ai migliori talenti di svilupparsi”. L'uguaglianza tra uomini e donne costituisce un diritto fondamenta-le previsto dal trattato di Lisbona e, contemporaneamente, una politica prioritaria dell'Unione europea (UE). Nonostante ciò, occorrono ulte-riori progressi per raggiungere una reale parità tra donne e uomini nella vita professionale e nella vita privata. Ogni anno l’Italia continua a registrare un alto tasso di gender gap (differenza di genere), registrato dai più meticolosi rapporti che valuta-no in giro per il mondo le opportunità che maschi e femmine hanno nel proprio Paese. Per analizzare l’uguaglianza di genere, che assume aspetti multidimensionali, sono necessari un insieme di indicatori. La precondizione per lo sviluppo di un indice di parità di genere (che è ri-ferita a una equa condivisione del lavoro retribuito, del potere decisio-nale, della conoscenza e del tempo) è la definizione di uguaglianza. Gli incidi che contengono queste caratteristiche sono: il Gender Gap Index (GGI, World Economic Forum 2005), il Gender Equity Index (GEI, Social Watch 2004), il Gender Development Index (GDI) e il Gender Empowerment Measure (GEM) introdotti nel 1995 da un’agenzia delle Nazioni Unite (UNDP). Il giudizio espresso da Christina Lagarde, direttrice del Fondo Mo-netario Internazionale racchiude il problema: “Il vostro è uno dei Paesi della zona euro che incoraggia meno la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Un cambiamento di rotta potrebbe avere effetti benefici sulla produzione di reddito aggiuntivo e, quindi, sull’uscita da un periodo di stagnazione”.
2017
978-88-255-1798-9
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11570/3131203
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact