Nel 2009 con la Legge regionale n. 18, la Calabria istituzionalizza le esperienze di accoglienza locale che si erano spontaneamente sviluppate nell’area della Locride (la dorsale dell’ospitalità). Si tratta di un insieme di comuni costieri (da Badolato a Riace) che, a seguito dei ripetuti sbarchi di migranti – la maggior parte dei quali richiedenti asilo – a partire dalla fine degli anni Novanta, hanno avviato pratiche di accoglienza «dal basso» di grande interesse; si tratta di pratiche innovative nate dalla progettualità locale, che configurano un modello territoriale assolutamente peculiare e degno di studio. L’obiettivo è coniugare sviluppo regionale e immigrazione, caratteristiche locali e domande esterne in una prospettiva di solidarietà e sostenibilità, attraverso la promozione e il sostegno di progetti in favore di comunità interessate da «un crescente spopolamento o che presentano situazioni di particolare sofferenza socio-economica che intendano intraprendere percorsi di riqualificazione e di rilancio socioeconomico e culturale collegati all’accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati, e dei titolari di misure di protezione sussidiaria e umanitaria» (art. 1, Legge regionale n. 18/2009).
Riace, un modello alternativo di contrasto allo spopolamento dei borghi
sonia gambino
2018-01-01
Abstract
Nel 2009 con la Legge regionale n. 18, la Calabria istituzionalizza le esperienze di accoglienza locale che si erano spontaneamente sviluppate nell’area della Locride (la dorsale dell’ospitalità). Si tratta di un insieme di comuni costieri (da Badolato a Riace) che, a seguito dei ripetuti sbarchi di migranti – la maggior parte dei quali richiedenti asilo – a partire dalla fine degli anni Novanta, hanno avviato pratiche di accoglienza «dal basso» di grande interesse; si tratta di pratiche innovative nate dalla progettualità locale, che configurano un modello territoriale assolutamente peculiare e degno di studio. L’obiettivo è coniugare sviluppo regionale e immigrazione, caratteristiche locali e domande esterne in una prospettiva di solidarietà e sostenibilità, attraverso la promozione e il sostegno di progetti in favore di comunità interessate da «un crescente spopolamento o che presentano situazioni di particolare sofferenza socio-economica che intendano intraprendere percorsi di riqualificazione e di rilancio socioeconomico e culturale collegati all’accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati, e dei titolari di misure di protezione sussidiaria e umanitaria» (art. 1, Legge regionale n. 18/2009).Pubblicazioni consigliate
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