Valenze letterarie e metaletterarie del cibo nell’opera di Sidonio Apollinare. II. Dal mito al rito. Il pasto dell’‘altro’ tra tradizione letteraria e scienza medica

Il contributo si propone di dimostrare che nell’opera di Sidonio Apollinare termini afferenti alla sfera semantica dell’alimentazione sono utilizzati come efficaci strumenti espressivi per marcare il profondo divario tra l’alto standard del modus vivendi dell’aristocratico galloromano e categorie sociali culturalmente distanti da esso come rustici e barbari, accomunati da una modalità patologica di assunzione del cibo da stigmatizzare sia per la quantità che per la qualità. Per raggiungere il suo obiettivo Sidonio adotta un’opzione stilistica dalla quale bandisce deliberatamente moduli aulici a tutto vantaggio di un registro popolare e iperrealistico da cui affiora un intarsio di fonti tratte tanto della tradizione letteraria quanto da testi tecnici di medicina. In particolare dalla descrizio- ne fisica del parassita di epist. 3.13 sono emerse corrispondenze significative con l’Historia animalium di Aristotele e il trattato di diagnostica e terapeutica di Areteo di Cappadocia.