Genio e sregolatezza è uno stereotipo assai diffuso nel pensiero occidentale. Le biografie dei grandi personaggi che hanno segnato la storia delle arti o delle scienze sono costellate di episodi insoliti, di manie, spesso di atteggiamenti poco sociali. Sembra che il talento creativo, quando è eccezionale, presenti i tratti della follia. La diagnosi, postuma, in questi casi è molto spesso quella di autismo (Fitzgerald 2004 e 2005; Brown 2010). Si è detto, ad esempio, che presumibilmente sono stati autistici personaggi come Michelangelo e Wharol, Turing e Wittgenstein, Beethoven, Mozart e Glenn Gould, e poi Kafka e Joyce, Stanley Kubrick e molti altri. Il dubbio sull’attendibilità di queste diagnosi postume è fortissimo. Tuttavia è necessario ricordare che i soggetti autistici eccellono in alcuni ambiti, spesso esprimendo una creatività davvero fuori della norma. Ed è, inoltre, importante sottolineare che la percentuale di individui autistici le cui prestazioni sono di gran lunga al di là della media in ambiti quali la musica, la matematica o la pittura si aggira, secondo Howlin (2009), intorno al 30%. L’obiettivo di questo lavoro è quello di individuare, se possibile, i tratti che in qualche modo predispongo i soggetti autistici ad eccellere in alcune aree e valutare se questi tratti siano riscontrabili anche in individui che non ricadono all’interno dello spettro autistico. Se fosse così, lo studio della creatività che spesso accompagna il complesso quadro clinico della sindrome autistica potrebbe risultare importante nella comprensione della creatività umana in generale.
Titolo: | Genio e sregolatezza. Note sulla creatività nel pensiero autistico |
Autori: | CUCCIO, Valentina (Co-primo) |
Data di pubblicazione: | 2010 |
Abstract: | Genio e sregolatezza è uno stereotipo assai diffuso nel pensiero occidentale. Le biografie dei grandi personaggi che hanno segnato la storia delle arti o delle scienze sono costellate di episodi insoliti, di manie, spesso di atteggiamenti poco sociali. Sembra che il talento creativo, quando è eccezionale, presenti i tratti della follia. La diagnosi, postuma, in questi casi è molto spesso quella di autismo (Fitzgerald 2004 e 2005; Brown 2010). Si è detto, ad esempio, che presumibilmente sono stati autistici personaggi come Michelangelo e Wharol, Turing e Wittgenstein, Beethoven, Mozart e Glenn Gould, e poi Kafka e Joyce, Stanley Kubrick e molti altri. Il dubbio sull’attendibilità di queste diagnosi postume è fortissimo. Tuttavia è necessario ricordare che i soggetti autistici eccellono in alcuni ambiti, spesso esprimendo una creatività davvero fuori della norma. Ed è, inoltre, importante sottolineare che la percentuale di individui autistici le cui prestazioni sono di gran lunga al di là della media in ambiti quali la musica, la matematica o la pittura si aggira, secondo Howlin (2009), intorno al 30%. L’obiettivo di questo lavoro è quello di individuare, se possibile, i tratti che in qualche modo predispongo i soggetti autistici ad eccellere in alcune aree e valutare se questi tratti siano riscontrabili anche in individui che non ricadono all’interno dello spettro autistico. Se fosse così, lo studio della creatività che spesso accompagna il complesso quadro clinico della sindrome autistica potrebbe risultare importante nella comprensione della creatività umana in generale. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11570/3151259 |
ISBN: | 978-88-8443-349-7 |
Appare nelle tipologie: | 14.b.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |