Quando le “facce criminali” hanno sembianze femminili rompono l’“innocenza biologica” delle donne e tragicamente dominano uno scenario fattodi violenza e di morte. La donna che uccide pare rendere ancora più incredibile l’atrocità della morte violenta.Nel contributo rifletteremo sulle ragioni per cui per i media sembra importante negare l’agency della donna che uccide. Le architetture testuali di quotidiani, radio, tv e web connotano semanticamente al lettore le protagoniste usando un lessico sempre uguale, quasi monotono, stagliando le donne in uno sfondo fatto delle solite retoriche e metafore con cui si preferisce tratteggiare le loro immagini.
Donne che uccidono. La rappresentazione televisiva del crimine femminile.
Antonia Cava
2020-01-01
Abstract
Quando le “facce criminali” hanno sembianze femminili rompono l’“innocenza biologica” delle donne e tragicamente dominano uno scenario fattodi violenza e di morte. La donna che uccide pare rendere ancora più incredibile l’atrocità della morte violenta.Nel contributo rifletteremo sulle ragioni per cui per i media sembra importante negare l’agency della donna che uccide. Le architetture testuali di quotidiani, radio, tv e web connotano semanticamente al lettore le protagoniste usando un lessico sempre uguale, quasi monotono, stagliando le donne in uno sfondo fatto delle solite retoriche e metafore con cui si preferisce tratteggiare le loro immagini.Pubblicazioni consigliate
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