Nella tradizione occidentale Aristotele considerava il tempo libero «privilegio dell’uomo libero che può dedicarsi alla vita intellettuale e alla filosofia, riconoscendo allo schiavo soltanto la necessità del riposo e dello svago per ristabilire le energie fisiche dissipate dal lavoro». A seguito dell’avvento del cristianesimo il tempo libero acquista un nuovo significato sia come festa religiosa, a cui tutti sono chiamati, per celebrare la gloria di Dio, sia come superamento e integrazione del tempo creato in un tempo eterno. Nella società moderna industrializzata l’invenzione della macchina e la produzione in serie dei beni di consumo garantiscono a molti una maggiore “quantità” di tempo libero, ma nello stesso tempo portano ad un impoverimento della “qualità” di esso, sia psicologicamente perché è considerato solo un “intervallo” per potere rendere di più nel lavoro, sia culturalmente perché l’abbondanza dei beni di consumo porta alla dispersione dei divertimenti. Il tempo libero si presenta nella società contemporanea, pertanto, in tutta la sua “ambiguità” ed “ambivalenza” perché può essere occasione di realizzazione personale e di partecipazione sociale ma anche di alienazione e di dissipazione. È interessante sottolineare come si intrecciano varie attività lavorative, culturali e religiose nella vita di una persona con altri aspetti per far crescere la propria personalità. Le esperienze che possono modellare la personalità nell’infanzia sono: la famiglia, il senso religioso, il lavoro, il gioco e la socialità. Tutte queste esperienze e i valori insiti in esse, sviluppate, fuse vitalmente e divenute sintesi pedagogica attraverso la riflessione, conformano il sistema educativo di una persona. Nel rapporto di ricerca pubblicato sulla rivista Social Indicators Research (Brajša et altri, 2011) si evidenzia come le attività di svago migliorano il benessere soggettivo, cercando di distinguere tra diversi tipi di attività per il tempo libero (tra cui anche “andare in chiesa”). Lo studio si basa su dati di un campione rappresentativo di 4000 Croati. Secondo i risultati ottenuti da questa ricerca, la maggioranza degli intervistati preferisce passare il tempo libero guardando la tv mentre una percentuale cospicua di persone preferisce andare in chiesa. Così, per migliorare il benessere soggettivo alcune persone, oltre al tradizionale tempo libero, preferiscono frequentare anche i luoghi di culto come benessere personale. Seguendo questa impostazione è nata l’idea di studiare l’organizzazione della giornata delle famiglie, la loro gestione del tempo in varie attività, la soddisfazione della propria vita e la percezione della valenza della fede. In particolare la nostra ipotesi di ricerca è capire se aspetti di soddisfazione del proprio tempo libero possono essere messe in relazione, in qualche misura, con la percezione sulla valenza della fede religiosa di una determinata persona. Ovviamente se a livello nazionale sono molte le ricerche condotte su tematiche del tempo libero e religiose meno sono quelle riguardanti la percezione del valore della fede. Pertanto è stata nostra cura progettare una ricerca “ad hoc” sul tempo libero, partecipazione religiosa e percezione sulla valenza della fede. L’indagine pilota, come vedremo nel dettaglio successivamente, si basa su un campione di 400 famiglie per un totale di circa 815 individui intervistati.

Tempo libero e religione: un’analisi sulla percezione della valenza della fede

Massimo Mucciardi
Supervision
2019-01-01

Abstract

Nella tradizione occidentale Aristotele considerava il tempo libero «privilegio dell’uomo libero che può dedicarsi alla vita intellettuale e alla filosofia, riconoscendo allo schiavo soltanto la necessità del riposo e dello svago per ristabilire le energie fisiche dissipate dal lavoro». A seguito dell’avvento del cristianesimo il tempo libero acquista un nuovo significato sia come festa religiosa, a cui tutti sono chiamati, per celebrare la gloria di Dio, sia come superamento e integrazione del tempo creato in un tempo eterno. Nella società moderna industrializzata l’invenzione della macchina e la produzione in serie dei beni di consumo garantiscono a molti una maggiore “quantità” di tempo libero, ma nello stesso tempo portano ad un impoverimento della “qualità” di esso, sia psicologicamente perché è considerato solo un “intervallo” per potere rendere di più nel lavoro, sia culturalmente perché l’abbondanza dei beni di consumo porta alla dispersione dei divertimenti. Il tempo libero si presenta nella società contemporanea, pertanto, in tutta la sua “ambiguità” ed “ambivalenza” perché può essere occasione di realizzazione personale e di partecipazione sociale ma anche di alienazione e di dissipazione. È interessante sottolineare come si intrecciano varie attività lavorative, culturali e religiose nella vita di una persona con altri aspetti per far crescere la propria personalità. Le esperienze che possono modellare la personalità nell’infanzia sono: la famiglia, il senso religioso, il lavoro, il gioco e la socialità. Tutte queste esperienze e i valori insiti in esse, sviluppate, fuse vitalmente e divenute sintesi pedagogica attraverso la riflessione, conformano il sistema educativo di una persona. Nel rapporto di ricerca pubblicato sulla rivista Social Indicators Research (Brajša et altri, 2011) si evidenzia come le attività di svago migliorano il benessere soggettivo, cercando di distinguere tra diversi tipi di attività per il tempo libero (tra cui anche “andare in chiesa”). Lo studio si basa su dati di un campione rappresentativo di 4000 Croati. Secondo i risultati ottenuti da questa ricerca, la maggioranza degli intervistati preferisce passare il tempo libero guardando la tv mentre una percentuale cospicua di persone preferisce andare in chiesa. Così, per migliorare il benessere soggettivo alcune persone, oltre al tradizionale tempo libero, preferiscono frequentare anche i luoghi di culto come benessere personale. Seguendo questa impostazione è nata l’idea di studiare l’organizzazione della giornata delle famiglie, la loro gestione del tempo in varie attività, la soddisfazione della propria vita e la percezione della valenza della fede. In particolare la nostra ipotesi di ricerca è capire se aspetti di soddisfazione del proprio tempo libero possono essere messe in relazione, in qualche misura, con la percezione sulla valenza della fede religiosa di una determinata persona. Ovviamente se a livello nazionale sono molte le ricerche condotte su tematiche del tempo libero e religiose meno sono quelle riguardanti la percezione del valore della fede. Pertanto è stata nostra cura progettare una ricerca “ad hoc” sul tempo libero, partecipazione religiosa e percezione sulla valenza della fede. L’indagine pilota, come vedremo nel dettaglio successivamente, si basa su un campione di 400 famiglie per un totale di circa 815 individui intervistati.
2019
978-88-255-3038-4
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