Nel patrimonio ideale della Confederazione Generale Italiana dei Lavoratori (CGIL) e nella memoria dei contadini e operai siciliani un posto importante occupano le figure di quei militanti politici e dirigenti sindacali che pagarono con la vita, nella seconda metà del secolo scorso, le battaglie per il lavoro e il rispetto della legalità, in un contesto come quello della Sicilia profondamente segnato dalla violenza mafiosa. Il saggio focalizza l’indagine sulle vicende di Accursio Miraglia, Placido Rizzotto e Salvatore Carnevale, sindacalisti militanti nel Partito comunista (Miraglia) e in quello socialista (gli altri due), trucidati dalla mafia rispettivamente nel 1947, ’48 e ’55. Solo dopo aver superato la stagione della guerra fredda e della forte contrapposizione politica tra la Democrazia cristiana e le sinistre, il ricordo del loro sacrificio è potuto divenire un fondamento sul quale costruire una memoria civile condivisa, nel quadro della promozione di una cultura antimafia pronta adesso a recuperare il valore paradigmatico dell’azione e dell’esempio offerto da queste personalità rappresentative del mondo del lavoro.
La memoria dei sindacalisti siciliani uccisi dalla mafia. I casi di Accursio Miraglia, Placido Rizzotto e Salvatore Carnevale (1947-1955)
Baglio, A.
2019-01-01
Abstract
Nel patrimonio ideale della Confederazione Generale Italiana dei Lavoratori (CGIL) e nella memoria dei contadini e operai siciliani un posto importante occupano le figure di quei militanti politici e dirigenti sindacali che pagarono con la vita, nella seconda metà del secolo scorso, le battaglie per il lavoro e il rispetto della legalità, in un contesto come quello della Sicilia profondamente segnato dalla violenza mafiosa. Il saggio focalizza l’indagine sulle vicende di Accursio Miraglia, Placido Rizzotto e Salvatore Carnevale, sindacalisti militanti nel Partito comunista (Miraglia) e in quello socialista (gli altri due), trucidati dalla mafia rispettivamente nel 1947, ’48 e ’55. Solo dopo aver superato la stagione della guerra fredda e della forte contrapposizione politica tra la Democrazia cristiana e le sinistre, il ricordo del loro sacrificio è potuto divenire un fondamento sul quale costruire una memoria civile condivisa, nel quadro della promozione di una cultura antimafia pronta adesso a recuperare il valore paradigmatico dell’azione e dell’esempio offerto da queste personalità rappresentative del mondo del lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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