La religiosità nella pratica turistica risponde ad una domanda di bisogno spirituale del viaggiatore, del viandante (homo viator), del pellegrino orientata alla ricerca dei luoghi della fede e della devozione religiosa testimoniate dalla memoria dei Padri della Chiesa e tramandate nei secoli dalle tradizioni orali. La “lenta bellezza”, come la definiscono gli esperti al turismo, ripone al primo posto la Persona e la Comunità locale in cui vi abita. E la “lenta bellezza”, che ricade in questo anno, si celebra il turismo lento, dopo quello dell’anno dei Cammini (2016), dei Borghi (2017), del Cibo (2018), e ci introduce nel cuore dei territori che lega la religiosità al turismo attraverso il trinomio: culto, cultura, cibo. In questa ottica, il turismo religioso appare strategico per la formulazione delle politiche turistiche di ripopolamento dei borghi o delle aree rurali interne. Basti pensare al turismo “di ritorno” o “delle origini” che rappresenta per le Comunità montane un generatore economico,

Devozione, fede: risorse spirituali come traino per un turismo dei luoghi.

Filippo Grasso
2020-01-01

Abstract

La religiosità nella pratica turistica risponde ad una domanda di bisogno spirituale del viaggiatore, del viandante (homo viator), del pellegrino orientata alla ricerca dei luoghi della fede e della devozione religiosa testimoniate dalla memoria dei Padri della Chiesa e tramandate nei secoli dalle tradizioni orali. La “lenta bellezza”, come la definiscono gli esperti al turismo, ripone al primo posto la Persona e la Comunità locale in cui vi abita. E la “lenta bellezza”, che ricade in questo anno, si celebra il turismo lento, dopo quello dell’anno dei Cammini (2016), dei Borghi (2017), del Cibo (2018), e ci introduce nel cuore dei territori che lega la religiosità al turismo attraverso il trinomio: culto, cultura, cibo. In questa ottica, il turismo religioso appare strategico per la formulazione delle politiche turistiche di ripopolamento dei borghi o delle aree rurali interne. Basti pensare al turismo “di ritorno” o “delle origini” che rappresenta per le Comunità montane un generatore economico,
2020
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