Lo sfruttamento della multimedialità per l'insegnamento delle lingue seconde corrisponde, sul piano delle tecniche, all'approccio umanistico in almeno due modi: da una parte contribuisce a costruire una «didattica semioticamente complessa» (come la definisce Paolo Balboni), capace di valorizzare quelle macchine multisensoriali che sono gli esseri umani; dall'altra è alla base di molti modelli di giochi glottodidattici, finalizzati a «eliminare fattori quali stress, ansia e insicurezza negli allievi; incidere sulla memoria a lungo termine; coinvolgere il discente nel processo educativo come soggetto dinamico e produttivo, consapevole e responsabile del proprio apprendimento». Il contributo indaga la funzione glottodidattica dell'immagine in generale e allo stesso tempo si concentra sull'uso che dell’immagine fanno alcune applicazioni per l'apprendimento delle lingue attraverso internet oggi disponibili: Babbel, Busuu, Duolingo, Memrise, Mosalingua. Nei servizi online qui analizzati, l'accompagnamento di immagini al testo scritto, di là dall’introduzione del lessico concreto di base, è una strategia che non traduce operativamente una precisa impostazione teorica e metodologica, ma è obbligata dal mezzo; il dialogo tra testo scritto e iconico, infatti, è un carattere intrinseco della società contemporanea ed è ancora più ineludibile per i nuovi media, su cui viaggiano questi servizi. Essi sono costretti a usare le immagini, ma l'assenza del docente, responsabile del progetto e del feedback, e della comunità-classe, che fornisce l'occasione per l'interazione tra pari, non permette di costruire attività creative intorno alle immagini; le uniche attività possibili sono chiuse e nucleari, tanto da risultare spesso forzate e innaturali. Le immagini, quindi, non sono funzionali all'acquisizione, ma, pur quantitativamente molto presenti, sono inerti.

L’uso delle immagini nelle applicazioni internet per l’apprendimento dell’italiano come L2

Fabio Ruggiano
2020-01-01

Abstract

Lo sfruttamento della multimedialità per l'insegnamento delle lingue seconde corrisponde, sul piano delle tecniche, all'approccio umanistico in almeno due modi: da una parte contribuisce a costruire una «didattica semioticamente complessa» (come la definisce Paolo Balboni), capace di valorizzare quelle macchine multisensoriali che sono gli esseri umani; dall'altra è alla base di molti modelli di giochi glottodidattici, finalizzati a «eliminare fattori quali stress, ansia e insicurezza negli allievi; incidere sulla memoria a lungo termine; coinvolgere il discente nel processo educativo come soggetto dinamico e produttivo, consapevole e responsabile del proprio apprendimento». Il contributo indaga la funzione glottodidattica dell'immagine in generale e allo stesso tempo si concentra sull'uso che dell’immagine fanno alcune applicazioni per l'apprendimento delle lingue attraverso internet oggi disponibili: Babbel, Busuu, Duolingo, Memrise, Mosalingua. Nei servizi online qui analizzati, l'accompagnamento di immagini al testo scritto, di là dall’introduzione del lessico concreto di base, è una strategia che non traduce operativamente una precisa impostazione teorica e metodologica, ma è obbligata dal mezzo; il dialogo tra testo scritto e iconico, infatti, è un carattere intrinseco della società contemporanea ed è ancora più ineludibile per i nuovi media, su cui viaggiano questi servizi. Essi sono costretti a usare le immagini, ma l'assenza del docente, responsabile del progetto e del feedback, e della comunità-classe, che fornisce l'occasione per l'interazione tra pari, non permette di costruire attività creative intorno alle immagini; le uniche attività possibili sono chiuse e nucleari, tanto da risultare spesso forzate e innaturali. Le immagini, quindi, non sono funzionali all'acquisizione, ma, pur quantitativamente molto presenti, sono inerti.
2020
978-88-7667-831-8
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