Nel corso del XIX secolo, lo sviluppo dell’industria dei derivati agrumari in Sicilia e Calabria era legato all’eccezionale espansione dell’agrumicoltura, largamente dipendente dalla crescente domanda dei paesi industrializzati. Nel porto di Messina, che ricopriva il ruolo di prima piazza d’Italia e del Mediterraneo quanto ad esportazione di prodotti agrumari, vi confluiva la produzione proveniente dalle province siciliane ma anche calabresi. Rilevante l’esportazione di agro cotto e di essenze, per cui lo scalo messinese ricopriva il primo posto in Italia: verso la fine del secolo, nel 1888, partivano rispettivamente il 75 e l’85% dell’esportazione nazionale dei suddetti prodotti. A Messina, in particolare, il comparto dei derivati costituiva il settore più importante dell’industria cittadina e quello verso il quale affluivano i maggiori investimenti. L’industrializzazione nel settore dei derivati era avvenuta a passo lento. A fare da battistrada erano stati operatori economici stranieri che avevano veicolato capacità e capitali verso l’industria alimentare, alternando l’attività imprenditoriale con quella commerciale.
L’agroalimentare siciliano e calabrese del XIX secolo: il settore dei derivati agrumari
LA MACCHIA, AngelaPrimo
2019-01-01
Abstract
Nel corso del XIX secolo, lo sviluppo dell’industria dei derivati agrumari in Sicilia e Calabria era legato all’eccezionale espansione dell’agrumicoltura, largamente dipendente dalla crescente domanda dei paesi industrializzati. Nel porto di Messina, che ricopriva il ruolo di prima piazza d’Italia e del Mediterraneo quanto ad esportazione di prodotti agrumari, vi confluiva la produzione proveniente dalle province siciliane ma anche calabresi. Rilevante l’esportazione di agro cotto e di essenze, per cui lo scalo messinese ricopriva il primo posto in Italia: verso la fine del secolo, nel 1888, partivano rispettivamente il 75 e l’85% dell’esportazione nazionale dei suddetti prodotti. A Messina, in particolare, il comparto dei derivati costituiva il settore più importante dell’industria cittadina e quello verso il quale affluivano i maggiori investimenti. L’industrializzazione nel settore dei derivati era avvenuta a passo lento. A fare da battistrada erano stati operatori economici stranieri che avevano veicolato capacità e capitali verso l’industria alimentare, alternando l’attività imprenditoriale con quella commerciale.File | Dimensione | Formato | |
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