Il Cittadinus maccaronice metrificatus è un’opera poco nota, scritta in latino maccheronico in esametri dattilici, pubblicata a Messina nel 1647. Dell’autore non si conosce altro che lo pseudonimo: Partenio Zanclaio, forse allusivo, con il nome Partenio, a una familiarità napoletana. Nella lingua in cui composta l'opera sono riconoscibili, oltre allo pseudolatino, il vero latino, il messinese, lo spagnolo, il napoletano e anche l’elemento italiano debitorio del toscano letterario. Riguardo all’ideale di buona educazione promosso esplicitamente, il Cittadinus è un calco del Galateo di Giovanni Della Casa. Del Galateo, il Cittadinus mantiene gli argomenti, organizzati grosso modo nello stesso ordine, e riusa anche parti del testo, tanto da avvicinarsi in molti punti a una traduzione. Il Cittadinus, d'altra parte, si distingue dal modello rinascimentale, non solo per la lingua, ma anche per il modo di rappresentare l’illocuzione relativa al comando, tipica di un manuale di comportamento. L'opera, infatti, si rivolge direttamente al lettore, lo rimprovera preventivamente, lo insulta e persino lo maledice.
Un modello secentesco di conversazione civile: il Cittadinus Maccaronice Metrificatus
fabio ruggiano
2020-01-01
Abstract
Il Cittadinus maccaronice metrificatus è un’opera poco nota, scritta in latino maccheronico in esametri dattilici, pubblicata a Messina nel 1647. Dell’autore non si conosce altro che lo pseudonimo: Partenio Zanclaio, forse allusivo, con il nome Partenio, a una familiarità napoletana. Nella lingua in cui composta l'opera sono riconoscibili, oltre allo pseudolatino, il vero latino, il messinese, lo spagnolo, il napoletano e anche l’elemento italiano debitorio del toscano letterario. Riguardo all’ideale di buona educazione promosso esplicitamente, il Cittadinus è un calco del Galateo di Giovanni Della Casa. Del Galateo, il Cittadinus mantiene gli argomenti, organizzati grosso modo nello stesso ordine, e riusa anche parti del testo, tanto da avvicinarsi in molti punti a una traduzione. Il Cittadinus, d'altra parte, si distingue dal modello rinascimentale, non solo per la lingua, ma anche per il modo di rappresentare l’illocuzione relativa al comando, tipica di un manuale di comportamento. L'opera, infatti, si rivolge direttamente al lettore, lo rimprovera preventivamente, lo insulta e persino lo maledice.Pubblicazioni consigliate
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