Non è un azzardo affermare – come è stato avanzato da parte di alcuni studiosi di urbanistica e architettura – che Messina abbia rappresentato la più importante città nuova costruita nel XX secolo, dopo il terribile sisma che l’ha colpita il 28 dicembre 1908, provocando un numero impressionante di morti e la distruzione del vecchio centro. A distanza di pochi decenni un’altra calamità – questa volta causata non dalle forze della natura ma dall’intervento umano – si sarebbe abbattuta sulla città dello Stretto con le ferite inferte dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale, particolarmente virulenti in un sito che rappresentava un nodo strategico nel quadro dei collegamenti con la penisola e nell’area del Mediterraneo. Ciò avrebbe comportato giocoforza la necessità di una seconda ricostruzione, destinata a ripercuotersi non solo sul versante economico, quanto sulla formazione di una identità urbana apparsa ancor più slegata dall’immagine della vecchia città ottocentesca. Nel saggio sono ripercorsi quegli interventi destinati a modellare la fisionomia nuova della città novecentesca, al fine di valutarne le ricadute sul tessuto urbano, nella ridefinizione delle sue gerarchie territoriali e sociali e nell’affermazione di condizioni e dinamiche economiche incentrate prevalentemente sulle attività terziarie.
Governare la città. Politica, amministrazione e gestione del territorio a Messina negli anni della "duplice ricostruzione" (1909-1960)
A. Baglio
2020-01-01
Abstract
Non è un azzardo affermare – come è stato avanzato da parte di alcuni studiosi di urbanistica e architettura – che Messina abbia rappresentato la più importante città nuova costruita nel XX secolo, dopo il terribile sisma che l’ha colpita il 28 dicembre 1908, provocando un numero impressionante di morti e la distruzione del vecchio centro. A distanza di pochi decenni un’altra calamità – questa volta causata non dalle forze della natura ma dall’intervento umano – si sarebbe abbattuta sulla città dello Stretto con le ferite inferte dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale, particolarmente virulenti in un sito che rappresentava un nodo strategico nel quadro dei collegamenti con la penisola e nell’area del Mediterraneo. Ciò avrebbe comportato giocoforza la necessità di una seconda ricostruzione, destinata a ripercuotersi non solo sul versante economico, quanto sulla formazione di una identità urbana apparsa ancor più slegata dall’immagine della vecchia città ottocentesca. Nel saggio sono ripercorsi quegli interventi destinati a modellare la fisionomia nuova della città novecentesca, al fine di valutarne le ricadute sul tessuto urbano, nella ridefinizione delle sue gerarchie territoriali e sociali e nell’affermazione di condizioni e dinamiche economiche incentrate prevalentemente sulle attività terziarie.Pubblicazioni consigliate
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