Tra i temi al centro del dibattito attuale, le fake news emergono come esito di un complesso sistema di interferenze che mette in gioco da una parte la crisi di credibilità e autorevolezza di media tradizionali, istituzioni, giornalismo e, dall’altra, il potere pervasivo dei social network, in grado di produrre azioni manipolatorie attraverso la veicolazione di informazioni false o distorte, con una diretta conseguenza sui processi comunicativi, soprattutto in una società fortemente visuale come quella in cui siamo immersi. In un simile contesto, la ricerca ossessiva del consenso politico, che sfrutta il tema come elemento per esacerbare la contrapposizione tra diverse posizioni ideologiche, si pone paradossalmente al confine ambiguo tra reale e simulato, arrivando talvolta a generare inattesi effetti comici, amplificati dalla condivisione social: basti pensare al fenomeno dei “meme” che, nella campagna per le elezioni politiche del 2018, attribuiscono promesse improbabili ai protagonisti della scena pubblica, da Berlusconi a Renzi a Meloni. A partire da tali premesse, lo studio, condotto all’insegna dei Performance Studies di impostazione schechneriana, si propone di interpretare questo peculiare dispositivo come strumento di lettura per la scena politica contemporanea, misurando lo sfaldamento della comunicazione politica istituzionalizzata nel suo capovolgimento parodico, destinato ad essere, in alcuni casi, l’unica chiave per misurare il carisma personale dei candidati, o la sua dissoluzione.

Fake performance. Politica e parodia in Italia ai tempi dei social

Katia Trifirò
2020-01-01

Abstract

Tra i temi al centro del dibattito attuale, le fake news emergono come esito di un complesso sistema di interferenze che mette in gioco da una parte la crisi di credibilità e autorevolezza di media tradizionali, istituzioni, giornalismo e, dall’altra, il potere pervasivo dei social network, in grado di produrre azioni manipolatorie attraverso la veicolazione di informazioni false o distorte, con una diretta conseguenza sui processi comunicativi, soprattutto in una società fortemente visuale come quella in cui siamo immersi. In un simile contesto, la ricerca ossessiva del consenso politico, che sfrutta il tema come elemento per esacerbare la contrapposizione tra diverse posizioni ideologiche, si pone paradossalmente al confine ambiguo tra reale e simulato, arrivando talvolta a generare inattesi effetti comici, amplificati dalla condivisione social: basti pensare al fenomeno dei “meme” che, nella campagna per le elezioni politiche del 2018, attribuiscono promesse improbabili ai protagonisti della scena pubblica, da Berlusconi a Renzi a Meloni. A partire da tali premesse, lo studio, condotto all’insegna dei Performance Studies di impostazione schechneriana, si propone di interpretare questo peculiare dispositivo come strumento di lettura per la scena politica contemporanea, misurando lo sfaldamento della comunicazione politica istituzionalizzata nel suo capovolgimento parodico, destinato ad essere, in alcuni casi, l’unica chiave per misurare il carisma personale dei candidati, o la sua dissoluzione.
2020
978-88-55191-12-8
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