Un’economia che uccide

Ci troviamo oggi in un sistema prodittivista, che elegge l’economicismo a valore assoluto: l’attitudine a produrre scarti, pertanto, travolge ogni altra istanza, innescando un circolo vizioso, in cui ingiustizia sociale e degrado ambientale si rincorrono. Per scardinare i fondamenti dell’economia tradizionale occorre mettere in discussione, da una parte, il suo statuto epistemologico, che la vede totalmente appiattita sui dettami della fisica meccanicistica, e, dall’altra, la concezione antropologica intorno alla quale essa organizza il suo sistema di relazioni, che assume a modello un individuo egoista, volto al perseguimento del proprio esclusivo interesse personale. È possibile in tal modo riattivare la consapevolezza che l’economia è una disciplina umanistica, che non può essere ridotta a formule matematiche, e che l’ identità umana è un’ emergenza complessa, profondamente irretita nella trama di relazioni che intesse con gli altri e con l’ecosistema, da cui dipende.