L’atteggiamento cognitivo conseguente al trionfo della razionalità astratta ha in un certo qual modo anestetizzato il bisogno di comprensione originariamente espresso dalla riflessione filosofica, intesa come aspirazione alla formulazione di verità universalmente condivise, che si emancipino da ogni interesse singolare per descrivere un comune orizzonte di senso: il razionalismo astratto tradisce infatti l’originaria istanza etica immanente a ogni richiesta di significato. L’attuale società civile, protagonista dell’imponente svolta epocale inaugurata dell’epoca della globalizzazione, non può adesso che rivolgersi a quella filosofia che nasce in risposta a ogni domanda di senso, e pertanto non si sottrae alla responsabilità della costante pratica di un giudizio che non evade l’onesto impegno di un reale confronto coi fatti della vita.
La facoltà di giudicare: una risposta alla domanda civile di filosofia
Giacobello Maria
2014-01-01
Abstract
L’atteggiamento cognitivo conseguente al trionfo della razionalità astratta ha in un certo qual modo anestetizzato il bisogno di comprensione originariamente espresso dalla riflessione filosofica, intesa come aspirazione alla formulazione di verità universalmente condivise, che si emancipino da ogni interesse singolare per descrivere un comune orizzonte di senso: il razionalismo astratto tradisce infatti l’originaria istanza etica immanente a ogni richiesta di significato. L’attuale società civile, protagonista dell’imponente svolta epocale inaugurata dell’epoca della globalizzazione, non può adesso che rivolgersi a quella filosofia che nasce in risposta a ogni domanda di senso, e pertanto non si sottrae alla responsabilità della costante pratica di un giudizio che non evade l’onesto impegno di un reale confronto coi fatti della vita.Pubblicazioni consigliate
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