L'A. prende le mosse da un'analisi del sistema politico e della forma di governo all'epoca della fondazione della Repubblica per soffermarsi, poi, sulla scelta della forma di governo in Assemblea costituente, ove si optò per un "parlamentarismo non razionalizzato" e per un "modello di 'governo debole'". Accennando alle dinamiche politiche, successive all'entrata in vigore della Costituzione, che condussero alla "stagione delle riforme" (tra gli anni '60 e i primi anni '70), l'A. rileva che in quel contesto si mirava ad affermare la "centralità del Parlamento". Come osserva l'A., "la fine dell’esperienza dei governi di unità nazionale" ha "accelera[to] il processo di trasformazione del sistema politico italiano", che si è manifestato in una crisi dei partiti, a partire dall'inizio degli anni '80, che si è aggravata all'inizio degli anni '90, dopo il crollo del Muro di Berlino (a questo evento si sono aggiunte vicende nazionali di grande rilievo). Si è assistito, così, ad una trasformazione della forma di governo. Inoltre, l'A. dà conto di una "tendenziale transizione verso un modello di democrazia diretta (e plebiscitaria)", che ha messo (e mette) in pericolo le istituzioni rappresentative. Infine, l'A. delinea le "prospettive della forma di governo" alla luce delle riforme costituzionali e del sistema di garanzie.
Il crollo del Muro di Berlino e la trasformazione del sistema politico e della forma di governo in Italia
Giovanni Moschella
2021-01-01
Abstract
L'A. prende le mosse da un'analisi del sistema politico e della forma di governo all'epoca della fondazione della Repubblica per soffermarsi, poi, sulla scelta della forma di governo in Assemblea costituente, ove si optò per un "parlamentarismo non razionalizzato" e per un "modello di 'governo debole'". Accennando alle dinamiche politiche, successive all'entrata in vigore della Costituzione, che condussero alla "stagione delle riforme" (tra gli anni '60 e i primi anni '70), l'A. rileva che in quel contesto si mirava ad affermare la "centralità del Parlamento". Come osserva l'A., "la fine dell’esperienza dei governi di unità nazionale" ha "accelera[to] il processo di trasformazione del sistema politico italiano", che si è manifestato in una crisi dei partiti, a partire dall'inizio degli anni '80, che si è aggravata all'inizio degli anni '90, dopo il crollo del Muro di Berlino (a questo evento si sono aggiunte vicende nazionali di grande rilievo). Si è assistito, così, ad una trasformazione della forma di governo. Inoltre, l'A. dà conto di una "tendenziale transizione verso un modello di democrazia diretta (e plebiscitaria)", che ha messo (e mette) in pericolo le istituzioni rappresentative. Infine, l'A. delinea le "prospettive della forma di governo" alla luce delle riforme costituzionali e del sistema di garanzie.File | Dimensione | Formato | |
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