Il GDPR si è proposto l’obiettivo di restituire alle persone il dominio sui propri dati personali che, però, vengono affidati ad altri soggetti, i titolari del trattamento, responsabilizzati all’osservanza di una serie di regole e procedure. Il Regolamento 679/2016 presuppone come minimo, una dualità di soggetti: il titolare del dato e il titolare del trattamento. Questa scissione soggettiva, in concreto, sia nelle aziende che negli enti pubblici, a cui si concede il trattamento dei dati personali, comporta che i vari user id, password, più in generale, i vari codici, confluiscono in archivi più grandi, che appartengono a società private, sicché, di fatto, l’ente o il soggetto a cui si affida il trattamento dei propri dati personali, non ha, in concreto, un sicuro controllo sugli stessi. Non sempre, pertanto, si è in grado di conoscere, con certezza, come, effettivamente, vengano utilizzati ed elaborati i dati conferiti ed, inoltre, questi data base centralizzati sono, spesso, oggetto di “attacchi” da parte dei cybercriminali. Ma una nuova tecnologia sembra superare tali limiti nel trattamento dei dati: la blockchain o catena di blocchi di dati, è sostanzialmente un database, un registro digitale, per la gestione di transazioni crittografate ,che presuppone l’utilizzo di una rete decentralizzata di tipo peer-to-peer. Con la blockchain, c.d. pemissionless la scissione soggettiva, che connota le tradizionali metodologie di trattamento dei dati, sembra scomparire perché chi effettua una transazione, per la quale conferisce i dati, oltre che “proprietario” appare anche titolare del trattamento degli stessi.Questo sistema mitiga notevolmente il rischio di forme di controllo politico-sociale.
La risposta alle nuove forme di controllo politico-sociale: disintermediazione digitale e blockchain,
Astone Antonina
2021-01-01
Abstract
Il GDPR si è proposto l’obiettivo di restituire alle persone il dominio sui propri dati personali che, però, vengono affidati ad altri soggetti, i titolari del trattamento, responsabilizzati all’osservanza di una serie di regole e procedure. Il Regolamento 679/2016 presuppone come minimo, una dualità di soggetti: il titolare del dato e il titolare del trattamento. Questa scissione soggettiva, in concreto, sia nelle aziende che negli enti pubblici, a cui si concede il trattamento dei dati personali, comporta che i vari user id, password, più in generale, i vari codici, confluiscono in archivi più grandi, che appartengono a società private, sicché, di fatto, l’ente o il soggetto a cui si affida il trattamento dei propri dati personali, non ha, in concreto, un sicuro controllo sugli stessi. Non sempre, pertanto, si è in grado di conoscere, con certezza, come, effettivamente, vengano utilizzati ed elaborati i dati conferiti ed, inoltre, questi data base centralizzati sono, spesso, oggetto di “attacchi” da parte dei cybercriminali. Ma una nuova tecnologia sembra superare tali limiti nel trattamento dei dati: la blockchain o catena di blocchi di dati, è sostanzialmente un database, un registro digitale, per la gestione di transazioni crittografate ,che presuppone l’utilizzo di una rete decentralizzata di tipo peer-to-peer. Con la blockchain, c.d. pemissionless la scissione soggettiva, che connota le tradizionali metodologie di trattamento dei dati, sembra scomparire perché chi effettua una transazione, per la quale conferisce i dati, oltre che “proprietario” appare anche titolare del trattamento degli stessi.Questo sistema mitiga notevolmente il rischio di forme di controllo politico-sociale.File | Dimensione | Formato | |
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