La costituzione del consorzio trova il proprio presupposto in una situazione obiettiva (identica per una pluralità di soggetti) da cui scaturisce un bisogno che i consorziati intendono soddisfare in comune. I consorziati, pur rimanendo autonomi dal punto di vista economico e giuridico, si vincolano e assumono obblighi reciproci per lo svolgimento di taluni momenti dell’attività produttiva, di trasformazione, trasporto, commercializzazione e/o di realizzazione di servizi. Contrariamente a quanto avviene per le associazioni in generale, la costituzione dei consorzi, oltre ad essere rimessa alla libera determinazione degli interessati, può essere imposta obbligatoriamente o realizzata coattivamente. Infatti, i consorzi possono rappresentare l’unico mezzo per risolvere i problemi derivanti da una situazione comune a più soggetti, assumendo un ruolo determinante nell’interesse non solo dei singoli ma anche della collettività. Una fisionomia del tutto particolare è rivestita dai consorzi di tutela delle produzioni di qualità, assimilabile a quella degli organismi interprofessionali, e tale da non consentire di fruire del regime di esenzione dettato per gli imprenditori agricoli. Il saggio si occupa di verificare se, anche alla luce della politica europea, la tutela delle denominazioni sia una delle finalità per le quali può essere chiesta da un consorzio l’estensione delle regole anche nei confronti degli altri operatori non associati; e ciò, a garanzia di finalità pubbliche quali la salvaguardia e il miglioramento della qualità dei prodotti DOP/IGP, oltre che la protezione da eventuali contraffazioni.

Riflessioni sui consorzi a tutela della qualità agroalimentare

Alessandra Tommasini
2021-01-01

Abstract

La costituzione del consorzio trova il proprio presupposto in una situazione obiettiva (identica per una pluralità di soggetti) da cui scaturisce un bisogno che i consorziati intendono soddisfare in comune. I consorziati, pur rimanendo autonomi dal punto di vista economico e giuridico, si vincolano e assumono obblighi reciproci per lo svolgimento di taluni momenti dell’attività produttiva, di trasformazione, trasporto, commercializzazione e/o di realizzazione di servizi. Contrariamente a quanto avviene per le associazioni in generale, la costituzione dei consorzi, oltre ad essere rimessa alla libera determinazione degli interessati, può essere imposta obbligatoriamente o realizzata coattivamente. Infatti, i consorzi possono rappresentare l’unico mezzo per risolvere i problemi derivanti da una situazione comune a più soggetti, assumendo un ruolo determinante nell’interesse non solo dei singoli ma anche della collettività. Una fisionomia del tutto particolare è rivestita dai consorzi di tutela delle produzioni di qualità, assimilabile a quella degli organismi interprofessionali, e tale da non consentire di fruire del regime di esenzione dettato per gli imprenditori agricoli. Il saggio si occupa di verificare se, anche alla luce della politica europea, la tutela delle denominazioni sia una delle finalità per le quali può essere chiesta da un consorzio l’estensione delle regole anche nei confronti degli altri operatori non associati; e ciò, a garanzia di finalità pubbliche quali la salvaguardia e il miglioramento della qualità dei prodotti DOP/IGP, oltre che la protezione da eventuali contraffazioni.
2021
978-88-9391-948-7
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