La posizione geografica di Messina è eccezionale quanto la sua morfologia. Situata al centro del Mediterraneo, si affaccia sul canale dello Stretto di Messina “che collega i due bacini mediterranei più frequentati dell'antichità: quello tirrenico e quello ionico-egiziano” (Ioli Gigante, 2010, p. 11). Ma questa qualità geostrategica sarebbe stata vana senza la presenza di un'enorme protuberanza di terra, a forma di falce, in grado di costituire un grande porto naturale che generasse le condizioni favorevoli alla trasformazione degli insediamenti precedenti in città. Il capitolo cercherà di leggere le implicazioni sociologiche di questa eccezionalità geomorfologica attraverso la città, la falce e il paesaggio aperto dello Stretto di Messina. Le devastazioni cicliche prodotte dai terremoti che hanno colpito la città non sono solo drammatiche catastrofi sociali ma anche straordinari zeri urbani che ci permettono di elevare l'analisi a una dimensione paradigmatica in grado di leggere in modo puro le ideologie che sottendono al disegno del diaframma architettonico posto tra la città e il mare. [Altro abstract in inglese: ] The geographical position of Messina is as exceptional as its morphology. Located in the centre of the Mediterranean, it overlooks the channel of the Strait of Messina «which connects the two most frequented Mediterranean basins of antiquity: the Tyrrhenian and the Ionic-Egyean» (Ioli Gigante, 2010, p. 11). But this geostrategic quality would have been in vain without the presence of an enormous protuberance of land, in the shape of a sickle, capable of constituting a large natural harbour that would generate the favourable condi- tions for the transformation of the previous settlements into cities. The chapter will try to read the sociological implications of this geomorphological exceptionality through the city, the scythe and the open landscape of the Strait of Messina. The cyclical devastations produced by the earthquakes that have hit the city are not only dramatic social catastrophes but also extraordinary urban zeroes that allow us to raise the analysis to a paradigmatic dimension able to read in a pure way the ideologies that underlie the design of the architectural diaphragm placed between the city and the sea.

Mito, difesa, incorporazione paesaggistica e (s)ragione. Declinazioni ideologiche di un porto naturale al centro del mediterraneo

Zampieri, Pier Paolo
2021-01-01

Abstract

La posizione geografica di Messina è eccezionale quanto la sua morfologia. Situata al centro del Mediterraneo, si affaccia sul canale dello Stretto di Messina “che collega i due bacini mediterranei più frequentati dell'antichità: quello tirrenico e quello ionico-egiziano” (Ioli Gigante, 2010, p. 11). Ma questa qualità geostrategica sarebbe stata vana senza la presenza di un'enorme protuberanza di terra, a forma di falce, in grado di costituire un grande porto naturale che generasse le condizioni favorevoli alla trasformazione degli insediamenti precedenti in città. Il capitolo cercherà di leggere le implicazioni sociologiche di questa eccezionalità geomorfologica attraverso la città, la falce e il paesaggio aperto dello Stretto di Messina. Le devastazioni cicliche prodotte dai terremoti che hanno colpito la città non sono solo drammatiche catastrofi sociali ma anche straordinari zeri urbani che ci permettono di elevare l'analisi a una dimensione paradigmatica in grado di leggere in modo puro le ideologie che sottendono al disegno del diaframma architettonico posto tra la città e il mare. [Altro abstract in inglese: ] The geographical position of Messina is as exceptional as its morphology. Located in the centre of the Mediterranean, it overlooks the channel of the Strait of Messina «which connects the two most frequented Mediterranean basins of antiquity: the Tyrrhenian and the Ionic-Egyean» (Ioli Gigante, 2010, p. 11). But this geostrategic quality would have been in vain without the presence of an enormous protuberance of land, in the shape of a sickle, capable of constituting a large natural harbour that would generate the favourable condi- tions for the transformation of the previous settlements into cities. The chapter will try to read the sociological implications of this geomorphological exceptionality through the city, the scythe and the open landscape of the Strait of Messina. The cyclical devastations produced by the earthquakes that have hit the city are not only dramatic social catastrophes but also extraordinary urban zeroes that allow us to raise the analysis to a paradigmatic dimension able to read in a pure way the ideologies that underlie the design of the architectural diaphragm placed between the city and the sea.
2021
979-12-80414-00-7
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